L'area archeologica di Capo Colonna situata nell’omonima località, vicino Crotone, era anticamente denominata Lacinion cioè promontorio Lacinio, e deve la sua fama alla grande quantità di elementi storici che sono legati a questa punta di terra protesa sullo Ionio.
Il complesso archeologico comprende l’antico santuario di Hera Lacinia noto come l’edificio più bello della Magna Grecia, eretto lungo le rotte costiere che univano Taranto allo stretto di Messina, e conosciuto anche non il come di torre “Nao", dal greco naos che significa tempio.
L’area comprendeva anticamente una serie di edifici, dei quali si conservano alcuni resti, tra cui per l’appunto il tempio di ordine dorico, con sei colonne sulla facciata, che si discosta dall’originaria conformazione caratterizzata da quarantotto colonne in stile dorico, di cui l’unica superstite è oggi adagiata su un possente stilobate.
Al santuario appartenevano almeno tre altri edifici, chiamati con le lettere “B", “H", e “K".
Il primo a pianta rettangolare si pensa sia il tempio originario, come dimostrano i reperti riportati alla luce, datati dell'VIII secolo a.C. .
Il secondo edificio, mentre, a pianta quadrata, è suddiviso in vari locali, dove sono stati riportati alla luce suppellettili dedicati ai pasti, risalenti al IV secolo a.C. .
In ultimo, l'edificio “K”, collocabile intorno al IV secolo a.C. con pianta a "elle", di cui si possono ammirare solo i basamenti; la tesi più convincente ritiene che la struttura fosse in passato un loggiato di colonne in stile dorico, che univa una serie di locali e un cortile.
Durante gli scavi archeologici sono stati riportati alla luce anche i resti di decorazioni architettoniche in marmo greco, risalenti al V secolo a.C. .