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Rocca dei Rettori   
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Le origini della rocca dei Rettori, castello della città di Benevento, risale al IV secolo a.C. quando i Sanniti realizzarono sul luogo dove si erge la struttura una postazione difensiva, di cui si conservano un muro di contenimento situato lungo il versante est, e i resti di terrazzamenti che degradano verso lo strapiombo meridionale.
Seguirono i Romani ai quali si deve la costruzione in quest'area di un edificio termale con annesso acquedotto, i cui resti sono visibili nel giardino dell’attuale fortezza.
Il sito venne utilizzato per scopi militari solo con l’arrivo dei Longobardi, che pensarono bene di sopraelevare il muro sul lato est includendolo nella cinta muraria.
Al VIII secolo, risale, invece, la costruzione del monastero benedettino femminile di Santa Maria a Porta Somma, accanto al quale nell’871 il duca Arechi II, commissionò la costruzione del Castrum vetus, un palazzo fortificato.
Quest’ultimo dopo un periodo di abbandono venne ricostruito nel 1321 per volere di papa Giovanni XII, con lo scopo di realizzarvi un palazzo per i rettori.
La struttura risultava caratterizzata da un castrum ed un palatium, delimitati da una cinta muraruia protetta da fossati, attraversati da tre ponti levatoi.
La struttura che noi tutti oggi possiamo ammirare è il risultato dei lavori di rifacimento eseguiti dopo il terremoto del 1702, ad opera dell'architetto Carlo Buratti.
La rocca dei Rettori è composta da due corpi: il torrione angolare realizzato dai Longobardi, a pianta poligonale con bifore ogivali, e il castello vero e proprio denominato Palazzo dei Governatori Pontifici accessibile dall’ingresso orientale.
L’edificio a pianta rettangolare con cortile interno si eleva su tre piani.
Oltrepassato l’ingresso si apre una rampa con doppio scalone che conduce al primo piano, dove sono disposti ampi saloni con soffitti in legno e decorazioni.
Da ammirare il giardino posteriore che ospita un lapidario, dedicato ai miliarii della via Traiana, nonché frammenti architettonici romani.

 
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