Il santuario di Loreto è conosciuto anche come santuario della Santa Casa, in quanto conserva le pietre della Casa di Nazaret dove la Vergine Maria ricevette l'Annunciazione.
La tradizione vuole che siano stati gli angeli a trasportala fin qui, anche se fonti sicure sostengono che subito dopo la cacciata, da parte dei musulmani, dei Cristiani dalla Terra Santa, un membro della famiglia degli Angeli decise mettere in salvo la “casa della Madonna” conducendola a Loreto nella notte del 10 dicembre del 1294.
La chiesa fu realizzata per volere di Nicolò delle Aste, vescovo di Recanati, tra il 1469 e il 1587, al fine di proteggere la santa reliquia.
Al 1755 risale la costruzione del campanile su progetto di Luigi Vanvitelli, che custodisce nella prima cella a pianta ottagonale la campana denominata "Loreta", fusa nel 1515 da Bernardino da Rimini.
La facciata del santuario realizzata tra il 1571 e il 1587 da Giovanni Boccalini, Giovan B. Chiodi, e Lattanzio Ventura, accoglie tre portali in bronzo eseguiti su commissione del cardinale Antonio Maria Gallo.
Le porte recano le raffigurazioni di soggetti biblici che accompagnano il pellegrino alla contemplazione del mistero dell'Incarnazione.
Esternamente alla chiesa si erge anche il monumento a Sisto V realizzato nel 1587 da Antonio Calcagni e Tiburzio Vergelli.
Il santuario è internamente a croce latina, e diviso in tre navate con cappelle, il tutto sovrastato dalla cupola voltata nella calotta eseguita da Maiano e Giuliano da Sangallo, e affrescata tra il 1895 e il 1907 da Cesare Maccari.
Da ammirare la statua della Madonna di Loreto, conosciuta come Vergine Lauretana, custodita nella grotta le cui pareti laterali accolgono le pietre della Casa di Nazaret.
La Madonna dal volto scuro fu realizzata nel 1922 da Leopoldo Celani, attraverso l’utilizzo del legno di un cedro del Libano.