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Cattedrale di Sant'Emidio   
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Il duomo di Sant'Emidio collocato in piazza Arringo, è il risultato molti rifacimenti eseguiti tra l'VIII ed il XVI secolo.
Stando ai ritrovamenti archeologici rinvenuti tra il 1882 e il 1883, si ipotizza che la cattedrale sia stata edificata attraverso l’utilizzo di resti appartenuti alla basilica civile del foro romano basti pensare al transetto, alle basi delle absidi semicircolari e alla cupola risalenti al periodo compreso tra la fine dell'VIII secolo e gli inizi del IX secolo.
Tra il V ed il VI secolo la chiesa è stata sottoposta a lavori di rifacimento durante i quali la pianta è stata trasformata a croce latina con l’aggiunta della navata longitudinale.
Tra il 746 ed il 780 venne realizzata la cupola a base ottagonale, mentre tra il 1045 e il 1069 è stata edificata la cripta al fine di accogliervi le reliquie di sant'Emidio.
Seguirono i lavori per la edificazione delle due torri, situate agli angoli esterni della facciata, dei porticati interni laterali e del tiburio.
La facciata del duomo venne realizzata tra il 1529 e il 1539 su progetto di Cola dell'Amatrice; a questo periodo risale anche la costruzione del nuovo altare maggiore in stile barocco.
Nel 1838 fu allestita la cappella dedicata al Santissimo Sacramento decorata dall’artista Fogliari, mentre tra il 1882 e il 1894 fu realizzato il ciborio situato al di sotto della cupola, nonché fu spostato nella navata centrale l’ingresso alla cripta.
Seguirono tra il 1884 e il 1894 le decorazioni delle volte della navata centrale e della cupola con affreschi di Cesare Mariani.
Al 1961 risale la costruzione della tomba dei vescovi diocesani commissionata dal vescovo Marcello Morgante.
La facciata di forma rettangolare in travertino è divisa in tre parti per mezzo di quattro colonne di ordine corinzie ognuna delle quali presenta una retrocolonna piana sorretta da un piedistallo. Al di sopra della colonne sono collocati l’architrave, il fregio e il cornicione sostenuto da mensole.
Il portale d’ingresso, collocato nella parte centrale della facciata, è affiancato da colonne di ordine ionico, e da altrettante nicchie dove sono adagiate due sedie in travertino.
Nel 1592 venne aggiunta alla sommità del prospetto una balaustra caratterizzata da colonnine.
Da ammirare ai lati della facciata le due torri a base quadrata realizzati nella seconda metà dell'XI secolo, delle quali quella di destra è decorata da una cuspide e da una balaustra.
Il prospetto sinistro del duomo presenta lesene corinzie scanalate e bifore gotiche decorate da colonne tortili.
Il secondo portale d’ingresso in stile rinascimentale, situato nella parte laterale dell’edificio religioso, presenta battenti in legno decorati da rose intagliate in rilievo e da figure zoomorfe, realizzate da Francesco di Giovanni, inoltre per potervi accedere bisogna salire una scala ornata da una balaustra in travertino.
La parte posteriore del duomo è occupata dal transetto, composto da blocchi di travertino, cui seguono le due absidi ottagonali laterali.
Da ammirare anche la parte esterna del tiburio risalente alla fine dell'XI secolo, tipico per la sua forma ottagonale e per la cornice posta alla sommità, chiusa da una volta al vertice della quale è posizionato un lanternino con quattro bifore, sormontato da una cuspide.
Il duomo è internamente diviso in tre navate separate da sei pilastri ottagonali sormontati da capitelli rinascimentali su quali si elevano le volte.
Al di sotto della cupola è collocato l'altare maggiore, sormontato dal ciborio in legno ornato da quattro bassorilievi raffiguranti gli Evangelisti.
Tra le molte cappelle che impreziosiscono l’interno del duomo citiamo la cappella della Madonna delle Grazie sul cui altare in marmo policromo si trova un tabernacolo a forma di tempietto, e infine la cappella del Sacramento esternamente ottagonale e internamente a pianta a croce greca, tra le cui pareti è custodito un paliotto in argento del XVI secolo formato da ventisette formelle quadrate decorate a rilievi con le scene della vita di Gesù.
Di pregevole manifattura è il coro ligneo, sito alle spalle dell’altare, in stile gotico realizzato da Giovanni di Matteo tra il 1443 e il 1448.
L’opera è formata da quaranta stalli distribuiti su due ordini, nonché è riccamente intagliata di rosoni, di guglie con motivi floreali,e di fogliami.

 
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