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Palazzo dei Capitani del Popolo   
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Il palazzo dei Capitani del Popolo affacciato su Piazza del Popolo venne edificato tra il XIII ed il XIV secolo a seguito dell’assemblaggio di tre edifici di piccole dimensioni, ma in ogni caso venne continuamente sottoposto ad interventi di restauro e rinnovamento.
L’edificio nel corso dei secoli svolse diverse funzioni; sin dalla fine del 1200 fu sede dei deputati dei ceti artigiani, cui seguì l’appropriazione da parte dei potenti che ebbero la signoria sulla città, e l’utilizzo come sede del partito fascista durante il ventennio in cui l’Italia era nelle mani di Benito Mussolini.
L’attuale aspetto del palazzo risale al XIV secolo, quando i papi Giulio II e Leone X commissionarono i lavori di rinnovamento, basti pensare alla facciata realizzata da Cola dell’Amatrice caratteristica per i portali in travertino e le finestre aggettanti.
Nel 1535 al palazzo venne dato fuoco al fine di liberarlo dai rivoltosi che se ne erano impossessati, per cui seguirono nuovamente degli interventi di ricostruzione per rimediare agli ingenti danni che la struttura dovette subire.
Al 1546 risale la realizzazione del portale principale ad opera di Lazzaro di Francesco, sovrastato da una nicchia al cui interno è collocata la statua di papa Paolo III Farnese, che aveva riportato la pace nella città.
Al 1549, invece, risalgono le costruzioni dello scalone interno e del cortile centrale decorato da loggiati sovrapposti sorretti da colonne in travertino, il tutto ad opera di Camillo Merli.
Dal 1563 al 1860 l’edificio accolse la sede dei Governatori Pontifici, costretti a fuggire subito dopo l’annessione delle Marche al Regno d'Italia, in quanto il palazzo divenne proprietà dello Stato.
L’edificio ospita la Sala della Ragione, sede del Consiglio dei Cento, il cui soffitto accoglie dodici pannelli dipinti su legno collocabili tra il XVIII e il XIX secolo, mentre in una nicchia, nella parete nord, si trova un affresco risalente al XV secolo.
Da ammirare anche la Sala degli Stemmi, situata al terzo piano del palazzo, così chiamata perché le sue quattro pareti sono corse da una fascia affrescata con gli emblemi gentilizi dei Governatori pontifici del 1800.

 
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