Il sito archeologico di Colombarone situato all’interno del Parco naturale regionale del Monte San Bartolo fu oggetto di scavi nel XVIII secolo da parte di Annibale degli Abbati Olivieri Giordani, che riportò alla luce i resti di una villa tardo romana del IV secolo.
Gli scavi furono ripresi nel 1980, e solo dopo venticinque anni di attività, è stato possibile aprire il sito ai visitatori.
Il sito archeologico comprende reperti d’età tardo romana, che sono per lo più riconducibili alla presenza in loco di un complesso residenziale del quale sono stati scoperti cinque ambienti allineati tra loro con pavimenti a mosaico policromi e in bianco e nero e motivi geometrici e floreali.
Tra i reperti ricordiamo anche bracciali, monete d’oro, anfore, tubazioni di bronzo e un capitello.
La villa venne sicuramente rasa al suolo durante la guerra greco-gotica, e successivamente utilizzata per realizzarvi una necropoli, come dimostra il ritrovamento di una tomba a fossa che aveva come fondo il mosaico di un vano della villa e all’interno un corredo funerario caratterizzato da un pettine d’osso risalente all’ VIII.
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