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Chiese
Chiesa di Santa Barbara de Montes | Chiesa di Sant'Efisio
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Chiesa di Sant'Efisio   
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L’originaria chiesa di sant’Efisio situata nel territorio del comune di Capoterra venne costruita nel 1655 per volere del barone Girolamo Torrellas, ma deve la sua attuale conformazione architettonica ai lavori di ricostruzione eseguiti a partire dal 1854 subito dopo lo scoppio della tragica epidemia di colera, con lo scopo di adeguare igienicamente tutti gli edifici pubblici.
La costruzione dell’edificio sacro progettato dall’ingegnere Francesco Immeroni, procedette ad opera dei lavori eseguiti dal mastro muratore Giovanni Agostino Manca
Il secondo lotto dei lavori fu aggiudicato nel 1856 dall’impresario Francesco Dessì, ma il cantiere si arrestò subito dopo il crollo di uno degli archi diaframma della navata.
Nonostante tutto, la ripresa fu fulminea, e la chiesa venne portata a termine nel febbraio del 1858.
L’edificio religioso presenta un impianto a croce latina ad una sola navata, con transetto e cappella presbiteriale; il tutto coperto da travature lignee, celate da tavole ricoperte di intonaco che simulano una volta a botte in muratura, con crociera situata nel punto di intersezione fra navata e transetto, sorretta da archi diaframma a tutto sesto.
La facciata principale inquadrata da paraste accoglie un solo portone d’ingresso con architrave centrale, e alla sommità un timpano a triangolo con profili modanati.
Esternamente svetta anche il campanile a canna quadrata risalente quasi certamente nel 1937.
Peculiare l’altare maggiore in marmi mischi realizzato nel 1894 su commissione del rettore don Tommaso Lecca secondo uno stile che si rifà contemporaneamente al barocco, al neoclassicismo, al gotico, e al liberty.
La mensa accoglie un meraviglioso paliotto scolpito a bassorilievo, splendidi candelabri, un tabernacolo centrale ed un’edicola architettonica con timpano, entro cui è situata la statua lignea di Sant’Efisio eseguita nel 1934 ad opera della ditta Ginotti di Torino.
In occasione dei lavori di restauro eseguiti tra il 1976 e il 1986, sono stati asportati bellissimi arredi, tra cui il pulpito ligneo, la balaustra marmorea, un tempo, posizionata davanti all’altare maggiore, e gli altari laterali dedicati rispettivamente al Sacro Cuore e alla Vergine del Rosario.

 
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