La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate sorge nel centro del borgo antico di Decimomannu,
e deve le sue origini al XV secolo, nonostante la sua attuale conformazione artistica e architettonica altro non è che il risultato di continui lavori di rimaneggiamento cui la struttura originaria è stata sottoposta nei secoli.
Il prospetto rivolto sulla pizza principale di Decimomannu, privo di timpano, accoglie uno splendido portale d’ingresso in stile lombardo impreziosito da arcate concentriche sorrette da pilastri polistili; il tutto sovrastato da una finestra circolare.
Alla sinistra della facciata si erge maestosa la torre campanaria, di cui la cella risale ai lavori di rifacimento eseguiti nel 1815, completamente diverso per stile dal resto della chiesa; a questo periodo risale anche la collocazione sul campanile dell’orologio.
Da ammirare lungo il prospetto altresì una lapide con una epigrafe, eseguita nel 1950 commemorativa della Visitatio Mariae.
L’impianto interno della chiesa ad una sola navata presenta un’architettura tardogotiche, affiancata da elementi risalenti a periodi differenti, e solamente in qualche componente strutturale si ammirano elementi originali, come il portale, l’abside, e le cappelle interne a destra .
La navata contraddistinta da archi trasversali che scandiscono la successione di quattro campate a copertura lignea, accoglie tre cappelle su ciascun lato, di cui quelle a destra sono coperte da volte a crociera con costoloni, mentre le cappelle a sinistra presentano copertura a botte.
L’area presbiteriale con volta stellare accoglie l’altare maggiore in marmo policromo realizzato su commissione di Giacomo Spiga Prebendato di Decimo, Cancelliere delle Contenzioni e Giudice delle Appellazioni.
Tra le numerose opere artistiche custodite all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate citiamo: un’acquasantiera risalente al XVI secolo, recante il nome dell'Arcivescovo Del Val; un fonte battesimale con base in marmo intarsiato datato al 1744; un lavandino di marmo collocato nella sacrestia collocabile intorno al XVII secolo; la statua della Madonna d'Itria; un quadro raffigurante la Vergine col Bambino affiancata da Santa Filomena; una Croce parrocchiale con lo stemma crociato dei Trinitari; una Croce d'altare con piede a volute e foglie cesellate; splendidi candelabri; un reliquario di Santa Greca risalente al XVIII secolo; e una lampada lavorata a sbalzo del XVIII secolo.