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Chiese
Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo
Archeologia
Monumenti Archeologici di Nuraminis
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Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo   
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La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo situata nell’omonima piazza del comune di Nuraminis, venne edificata in stile gotico-catalano nel XIV secolo, e consacrata nel 1898 dall’arcivescovo Monsignor Paolo Serci.
Realizzata nelle forme attuali in seguito ai continui interventi restaurativi, ai quali si dette inizio nel XVIII con la costruzione della sacrestia, seguita dalla tribuna in legno collocata nei pressi del portale d’ingresso.
Alla prima metà del XIX secolo risale la chiusura dell’attigua area cimiteriale, e la conseguente restaurazione del campanile, danneggiato da un fulmine, ed infine la composizione delle meravigliose opere scultoree in marmo collocate all’interno della chiesa.
Nel secondo decennio del Novecento, oltre ai lavori di rifacimento della copertura del campanile, si procedette anche alla costruzione di una scala esterna utile per collegare la torre campanaria all’edificio religioso, precedentemente consentito mediante un passaggio interno aperto nella prima cappella a destra.
Il prospetto principale della chiesa presenta un lineare portale d’ingresso decorato da capitelli, e sovrastato da una finestra circolare; ai lati sono presenti due frammenti di marmo appartenuti ad un antico sarcofago, che riportano le seguenti lettere greche “Ipoos Hai, Vaiyacotoy”, oltre a rappresentazioni di colombe.
Il campanile alto circa 30 metri ha un impianto quadrangolare dalle forma architettoniche semplici, eccetto per la presenza alla sommità di una serie di archetti acuti e un motivo a traforo al di sotto del quale vi sono quattro monofore.
La chiesa presenta internamente una sola navata coperta da volte a botte realizzata con l’impiego di conci di arenaria bianca, divisa in quattro sezioni mediante tre archi a tutto sesto sorretti da una trabeazione aggettante.
L’area presbiteriale di forma quadrata risulta sopraelevato rispetto al piano di calpestio del resto dell’edificio sacro riservato ai fedeli, e non di meno separato dallo stesso per mezzo di una balaustra marmorea risalente alla prima metà del XIX secolo.
In corrispondenza della volta superiore del presbiterio si trova l’altare maggiore, in marmi policromi, sovrastato da un meraviglioso dipinto a olio raffigurante San Pietro.
Lungo le pareti laterali della navata centrale si aprono otto cappelle, quattro su ciascun lato, di cui quelle situate sul lato sinistro sono: la cappella delle Anime posta in corrispondenza del campanile, decorata da una statua lignea del XVII secolo raffigurante Cristo deposto e una tomba sotterranea coperta da una lastra marmorea; la cappella di Sant’Antonio di Padova con volta a cupola custodente un altare marmoreo eseguito nel 1830, nonché tre statue inserite in altrettante nicchie di pietra che rappresentano i Santi Francesco d’Assisi, Antonio di Padova e Luigi Gonzaga inserite all’interno di tre nicchie di pietra; la cappella del Sacro Cuore coperta da volta a botte, decorata da un altare in marmi policromi; e infine la cappella della Croce con volta a cupola impreziosita da un meraviglioso quadro ad olio della Madonna di Bonaccattu, da un crocifisso ligneo, e un altare in marmo realizzato dall’artista Melis, su commissione del Vicario Generale Oppo.
La visita all’interno della chiesa prosegue lungo il lato destro della navata, dove incontriamo la cappella del Fonte Battesimale coperta da una volta a botte, occupata da una splendida vasca lustrale a tarsie marmoree eseguita nella prima metà del XIX secolo; segue la cappella dedicata alla Madonna di Bonaria, con volta a botte, ospitante un altare a tarsie marmoree risalente alla prima metà del XIX secolo, e due nicchie anch’esse marmoree del XVII secolo.
Proseguendo incontriamo la cappella della Madonna Assunta coperta da una volta a sesto ribassato, con altare a tarsie marmoree realizzato nel 1846, e due statue raffiguranti i Santi Giuseppe e Ignazio, e una terza che rappresenta la Madonna Assunta.
La quarta cappella è dedicata alla Madonna del Rosario con volta a vela, impreziosita da una pala d’altare risalente al XVII secolo rappresentante i quindici misteri del Rosario, raffigurati dalla Madonna circondata da quattordici figure e dalla rappresentazione dell’incoronazione della Vergine.
Peculiari anche i dipinti del pittore Battista Scanu eseguita tra il 1922 e il 1924, nonché quattro resti dell’antico ciborio collocabile intorno alla seconda metà del X secolo, riconducibili secondo alcuni studiosi ad elementi strutturali appartenuti ad una chiesa altomedioevale ubicata nella frazione Villagreca di Nuraminis.
La tesi è supportata dalla presenza sui frammenti di una dedica a San Costantino Magno, im memoria della fondazione della Chiesa di San Vito martire che ha per titolare San Costantino Imperatore sulle fondamenta di una preesistente chiesa altomedievale.

 
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