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Archeologia
Monumenti Archeologici di Nuraminis
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Monumenti Archeologici di Nuraminis   
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Un viaggio alla scoperta delle meravigliose opere archeologiche del comune di Nuraminis.
Il percorso esplorativo ha inizio a nord del centro abitato del comune cagliaritano, precisamente sulla sommità del monte Matta Murroni Su Pardu, dove si estendono per circa 450 mq meravigliose strutture murarie megalitiche realizzate con l’impiego di enormi blocchi di arenaria e calcare, disposte in modo tale da formare una torre centrale e tre allineamenti murari, di cui due di forma pseudo circolare, mentre il terzo con impianto rettilineo.
Attualmente in uno stato di degrado, aggravato anche dalla costruzione di muretto dalle forme moderne finalizzato ad ospitare una vedetta antincendio, il monumento archeologico si compone anche di splendidi reperti ceramici risalenti all’età nuragica e al periodo romano, oltre alla presenza di macine in granito, frammenti di opus doliare, ed anfore.
Spostandoci ad est del centro abitato di Nuraminis possiamo ammirare una grotta naturale nota come Sa Grutta affiancata da cavità di minori dimensioni, le cui caratteristiche morfologiche farebbero pensare a domus de janas, come testimonia anche la presenza di canalette e coppelle utilizzare non solo per scopi funzionali, ma anche rituali.
Al vertice della grotta vi sono anche tracce di una passata attività di cava risalente quasi certamente all’epoca romana, in cui sono visibili i segni della martellina e dei puntelli per l’estrazione dei blocchi di arenaria.
Ad est della grotta principale sono presenti anche tratti murari dalla forma sia circolare che rettilinea lungo i quali sono stati riportati alla luce frammenti ceramici di età nuragica, oltre ad alcuni grumi di argilla recanti impronte straminee.
Proseguendo verso est si possono osservare ulteriori strutture archeologiche ubicate alla sommità di una collina a ridosso di una cava di sabbia, appartenenti ad un nuraghe in opera megalitica, affiancato da un villaggio.
Ciò che resta dell’originario impianto è un mastio realizzato con l’impiego di grossi blocchi litici disposti in modo tale da comporre tratti murari ad andamento circolare, un tholos in calcare locale, e un’area aperta delimitata da un muretto a secco.
Del tholos di forma semicircolare si conservano i filari di base, e i paramenti murari formati da una doppia cortina riempita di terra e pietrame sciolto.
Il ritrovamento sul sito archeologico di materiali ceramici, fa pensare che l’area si stata insediata già durante l’età del Bronzo medio.
Altra località nota per la presenza di strutture nuragiche è Sa Corona, situata a nord di Nuraminis caratterizzata dalla presenza di una torre risalente al III millennio a.C. in opera megalitica, del cui originario impianto si conservano alcuni tratti murari con una doppia cortina composti da blocchi in calcare riempiti da terra compattata.
La torre di forma pressoché ellittica presenta una sola cella accessibile da sud-sudest, con pavimentazione formata per la maggior parte dal sottostante piano roccioso, livellato in alcuni punti con l’impiego dell’acciottolato.
In occasione degli scavi archeologici condotti tra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento ad opera del professore E. Atzeni sono stati riportati alla luce cocci ceramici collocabili cronologicamente intorno al III millennio a.C. contraddistinti da composti rosso-arancio arricchiti da decorazioni a scanalature.
La presenza nell’impianto della torre di frammenti di intonaco composto da fango e paglia indurrebbero a pensare la presenza della caratteristica copertura straminea.
Interessante dal punto di vista storico e archeologico è il sito di Monte Leonaxi situata a nordo-vest del centro abitato di Nuraminis ricco di materiale ceramico, litico, lavorato e semilavorato, riconducibili a strutture murarie risalenti al periodo storico collocabile tra l’età punica e l’alto medioevo, precisamente tra il I secolo a.C. e il VI-VII secolo d.C. .
A queste si aggiungo anche tracce di testimonianze precedenti ascrivili al periodo nuragico e alla fase nuragica dell’età del ferro.
Le strutture murarie collocate sulla sommità del Monte Leonaxi presentano impianto curvilineo, ed ambienti interni di forma circolare formate da blocchi di pietra locale in opera megalitica risalente al periodo nuragico; a queste si addossano muri rettilinei in opera litica, che tratteggiano vani rettangolari e pseudo quadrangolari riconducibili cronologicamente all’età punica e al periodo romano.
Da non perdere la visita alla Fontana Siutas situata nei pressi della località Genna Siutas a nord del centro abitato di Nuraminis, risalente all’età preistorica dalla quale sgorga acqua di sorgente.
L’opera monumentale di forma rettangolare presenta in superficie quattro lastre rettangolari in arenaria, di cui quelle contraddistinte da un foro circolare servivano per il prelievo dell’acqua.
A nord della fontana si ergono quattro scalini in blocchi litici squadrati appartenenti all’antica scala d’accesso che conduceva alla vasca sotterranea di forma rettangolare realizzata mediante l’impiego di blocchi in arenaria e calcare alternati a mattoncini.
Da visitare nei pressi della fontana Siutas, l’area funeraria di Santa Maria ubicata ai piedi del versante occidentale di Sa Corona utilizzata a partire dal III millennio a.C. e fino all’alto medioevo.
Del sito archeologico fanno parte sepolture alla cappuccina o a fossa con rifascio litico, contraddistinto nella parte alta da brevi tratti murari in pietra grezza disposti a filari semplici e compattati con malta di fango, appartenenti quasi certamente ad un edificio di culto identificato dalla tradizione con la chiesa di Santa Maria, la cui esistenza è documentata da fonti certe.
Dell’antico abitato si conservano, invece, materiali da costruzione, frammenti ceramici risalenti al periodo compreso tra l’età romana e l’alto medioevo.
Altro complesso nuragico da visitare si erge tra i siti archeologici di Santa Maria, Sa Corona, Genna Siutas, e Monte Matta Murroni, a nord del centro abitato di Nuraminis.
La struttura realizzata impiegando a scopo difensivo il banco di roccia naturale a ovest e uno strapiombo sul versante orientale, presenta a nord, probabile ingresso, un tholos in opera megalitica composta da blocchi in calcare, dotata di una feritoia, e un corpo di fabbrica a pianta rettangolare con profilo curvilineo in opera megalitica.
Ad est del baluardo difensivo si erge un insediamento contraddistinto da tracce di capanne a pianta circolare, nei pressi del quale sono stati riportati alla luce materiali ceramici coloocabili tra l’età nuragica e il VIII secolo d.C., di cui quelle risalenti al periodo preistorico risultano decorate da cerchi, mentre quelle successive presentano decorazioni a fasce parallele rosse o brune.
Nel sito archeologico sono state rinvenute tra il 1950 e il 1960 due sepolture a fossa di età calcolitica, i cui corredi funerari caratterizzati da vasi miniaturistici e votivi, fusaiole, ed elementi ornamentali in rame e conchiglie, sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

 
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