La torre del Coltellazzo situata sul promontorio che domina le rovine dell’antica città fenicio-punica di Nora, nel territorio del comune di Pula, venne costruita nel 1595 durante il regno di Filippo, sul sito dove si ergeva l’acropoli del centro abitato ed entrò in funzione nel 1607.
La struttura fortificata realizzata come posto di guardia fortificato per vigilare tutta la costa tra Pula e Chia minacciata dalle incursioni provenienti dal mare, e l'immediato entroterra dove si insediarono i Noresi, tra il 1722 e il 1728 venne trasformata in un forte delimitato da un’imponente cinta muraria dotata di torrette, ad opera dell’ingegnere militare Antonio Felice de Vincenti, coadiuvato dall'ingegnere Bellin e dal capitano Audibert.
La torre, alta circa 12 metri, si ritiene sia stata costruita sul sito dove si ergeva un preesistente presidio militare denominato "Coltellas" risalente al Medioevo, come attestano i documenti del Vesconte del 1318.
L’attuale intitolazione a Sant'Efisio, patrono di Cagliari e della Sardegna, martire guerriero, è legata alla tradizione che lo vuole ucciso a Nora per decapitazione.
L’impianto strutturale in arenaria calcarea, presenta una forma troncoconica con un piccolo parapetto verticale, ed ingresso che immette in una camera voltata a cupola, con pilastro centrale e costoloni di irrigidimento, suddivisa in una serie di ambienti, tra cui la stanza dell'alcaide, l'alloggio dei soldati, la santabarbara, i magazzini, la cambusa e la cucina.
Sul lato destro dell’ingresso, diparte una scala inserita tra le mura che conduceva alla piazza d'armi, e ad una terrazza oggi occupata dal semaforo per segnalazioni nautiche, gestito dalla Marina Militare, sezione Fari Sardegna, che naturalmente vieta l’ingresso al pubblico.