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Archeologia
Patrimonio Archeologico di Bolotana
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Patrimonio Archeologico di Bolotana   
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Il territorio di Bolotana vanta una pregevole ricchezza dal punto di vista archeologico, per un totale di oltre settanta monumenti censiti, collocabili cronologicamente dal periodo neolitico e persino paleolitico, al periodo prenuragico e nuragico, sino al periodo punico-romano.
Si pensi alla scoperta di numerosi fossili contenenti corpi di animali di ogni specie, in località "Surconis", risalenti al periodo neolitico e paleolitico, vale a sire 4.000/5.000 anni fa.
A questo periodo risalgono anche le Domus de Janas di "Sas Percas de Zancànu", situate nei pressi del fiume Tirso, contraddistinte da molte celle, anticamente utilizzate come camere funerarie per la sepoltura dei defunti, nonché le pietre fitte di Ortachis con funzione propiziatoria.
Le testimonianze del periodo nuragico comprendono quarantasette nuraghi, il forte di "Nodu 'e Sale", il forte di "Mònte Estìdu", e il forte di Ortachis, numerose tombe di giganti, villaggi, e pozzi sacri, situati lungo la catena montuosa del Marghine.
Da visitare il nuraghe "Sos Pabattòlos" pervenutoci incompleto, e noto proprio per il suo peculiare aspetto, molto simile ad un cantiere abbandonato nel pieno dei lavori, e i nuraghi di "Titirriòla" e "Funtanàssida".
Al periodo Punico risalgono il forte di "Pabude" risalente alla metà del IV secolo a.C., di cui sin conservano i resti delle mura a cremagliera, le porte a tenaglia, e l'acropoli edificata sulle fondamenta di un preesistente edificio nuragico.
La planimetria della fortezza si ipotizza sia stata di forma quadrangolare o a ferro di cavallo con integrazione nella muratura di rocce naturali.
La presenza dei Cartaginesi sul territorio di Bolotana è testimoniato da un secondo monumento, ubicato in località "S'Ispinarba", contraddistinto dai resti di mura probabilmente parti integranti di una fattoria, oltre ad alcune monete e a due basamenti di colonne erette nei pressi della Fonte Crispula, che con tutta certezza appartennero, ad un tempio dedicato a un divinità fenicia legata al culto delle acque.
Con l’arrivo dei Romani, il patrimonio architettonico si amplia notevolmente, ma soprattutto si arricchisce di nuove scoperte, in particolare risalgono a questo periodo storico i numerosi percorsi stradali che attraversano il territorio di Bolotana e che, fino a pochi decenni fa, venivano utilizzate per gli spostamenti degli uomini e degli animali da lavoro.
Merita di essere ricordata la strada "Ad Mediterranea", che con partenza da Olbia, passando per Barbagia, Gavoi, raggiungeva il territorio di Bolotana, dopodiché attraversando tutta la montagna, si raccordava al centro viario di Molaria (Mulargia).
Al periodo tardo-romano risalgono anche i villaggi di "Santu Selighes", e di "Bidda Mazòre" ricordati per il loro contributo alla formazione del centro abitato di Bolotana.
Interessante dal punto di vista storico e archeologico è la strada "Sa Ia 'e Logu" di epoca giudicale realizzata verso la fine del 1300 su commissione della famiglia degli Arborea, che partendo da Oristano raggiunge il castello di Burgos.

 
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