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Archeologia
Nuraghe Órolo
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Nuraghe Órolo   
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Il nuraghe Órolo distante circa 1 Km dal centro abitato di Bortigali, sorge lungo il pendio del versante Crastu Littu, in posizione di dominio sulla piana di Macomer e sugli altopiani di Abbasanta e Paulilatino.
Delle sue origini non si sa molto, o meglio non è stato possibile stabile una datazione precisa, in ogni caso dai pochi frammenti ceramici riportati alla luce nel corso dei lavori di scavo del 1998, sappiamo che il sito fu frequentato tra la terza fase del Bronzo Medio e l’età del Bronzo Finale, vale a dire tra il 1500 e il 900 a.C. , con occasionali presenze in età romana fino al V secolo d.C. .
L’opera archeologica consta di una torre centrale sviluppata su due piani con copertura a thòlos, ed un corpo di fabbrica costruito in epoca successiva, formato da due torri minori, raccordate da una cortina dall’andamento leggermente concavo.
Il mastio con ingresso trapezoidale orientato a Sud-Est, chiuso da un architrave, presenta un impianto circolare costruito con l’impiego di blocchi di trachite accuratamente lavorati e disposti su filari orizzontali.
Una scala elicoidale situata sul lato destro dell'andito retrostante, conduce ai piani superiori della torre, mentre un ingresso trapezoidale architravato immette nella camera circolare con volta a "tholos" dove si possono ammirare tre nicchie disposte a croce, e quattro stipetti.
Dopo aver superato i cinquantasei gradini si raggiunge la camera del primo piano, illuminata da un finestrone quadrangolare architravato, impostata su un impianto irregolare, ed occupata da due nicchie, e due pozzetti-ripostiglio, adibiti oltre che al deposito degli oggetti, anche per distribuire i pesi e le spinte gravanti sulla struttura della torre.
La scala prosegue sino al piano di svettamento dove si possono osservare i resti di un terzo vano.
Il corpo aggiunto composto da blocchi di trachite disposti su filari regolari, è accessibile mediante un ingresso quadrangolare con architrave aperto nel nucleo centrale della cortina frontale, in asse l’accesso al mastio.
Oltrepassato l’entrata si giunge nell'andito contraddistinto dalla presenza dei due varchi alle rispettive torri laterali, di cui quello a sinistra di forma trapezoidale, immette in un corridoio che raggiunge un ambiente di pianta ellittica con copertura a "tholos", mentre il varco a destra conduce anch’esso in un corridoio rettangolare seguito da un ambiente circolare.
Il complesso nuragico così descritto era delimitato tutt’intorno da un vasto villaggio di capanne di cui se ne conservano solamente una decina, in gradi di farci comprendere quanto meno la loro planimetria di tipo circolare e rettangolare.

 
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