La chiesa parrocchiale di San Pantaleo situata nel centro storico dell’abitato di Macomer, sorge sul ciglio basaltico di un piccolo altopiano a precipizio sulla valle di S'Adde, nella regione del Marghine, e deve il suo attuale aspetto artistico e architettonico ai lavori di rifacimento eseguiti tra il Cinquecento e il Seicento, sulle fondamenta di un preesistente tempio sacro risalente al periodo gotico, di cui si conserva l'ultima cappella lungo la navata destra.
Al 1573 risale la sopraelevazione del campanile, ad opera del maestro scalpellino Migueli Puig, artefice della guglia e dell’ultimo ordine architettonico, mentre nel 1607, si colloca la riedificazione della facciata a cura delle maestranze locali, in particolare Miali Fosedda, Nicola Dectori ed Elias Vinci, ulteriormente modificata, nel 1714.
Il prospetto principale risulta diviso nel senso verticale, in tre sezioni mediante lesene, di cui quella centrale ospita un portale in trachite inserito tra lesene scanalate, a sostegno di una ricca trabeazione impreziosita da intagli.
Le lesene della facciata risultano affiancate da colonne con capitello composito e collarino a cordoncino, sorrette da alto plinto decorato da un fiorone, sulle quali si imposta il timpano triangolare.
In asse con il portale si apre una finestra centinata, mentre nelle due sezioni laterali sono ospitate due finestre rettangolari, il tutto sovrastato da uno splendido fastigio curvilineo, impreziosito da quattro acroteri a candelabro, di cui quelli centrali sormontati da torrette, mentre quelli laterali da sfere, tutte protese da altrettante paraste.
Svetta al centro del coronamento ricurvo una splendida croce in pietra.
L’interno della chiesa si sviluppa su un impianto a tre navate separate da archi impostati su pilastri cruciformi, e articolate in quattro campate, di cui quella centrale risulta coperta da volte a botte lunettata, mentre quelle laterali presentano volte a crociera.
L’area presbiteriale sviluppata su un impianto rettangolare, con copertura voltata a botte, comunica con i tre vani adibiti a sacrestia, e l’ambiente da cui si accede alla torre campanaria a canna quadrata, contraddistinta in facciata da quattro ordini separati da una cornice marcapiano, di cui l’ultimo ospita monofore archiacute, ed è sovrastato da un parapetto merlato impreziosito agli angoli da altrettanti pinnacoli decorati da mascheroni, protomi taurine, e sfere in cima.