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Archeologia
Complesso Nuragico di Tamuli | Necropoli di Filigosa | Nuraghi di Santa Barbara e Ruiu | Nuraghe Succoronis
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Necropoli di Filigosa   
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L’area archeologica di Filigosa distante pochi chilometri dal centro abitato di Macomer, sorge lungo il versante meridionale dell’altura tufacea di Filigosa, nella regione sarda del Marghine, ed è soprattutto nota per aver dato il nome alla cultura eneolitica di Filigosa-Abealzu.
Il complesso storico vanta la presenza di una suggestiva area funeraria denominata Ruggiu comprendente quattro tombe ipogeiche, tre delle quali scavate ai piedi della collina, la quarta ad un livello superiore; tutte sviluppate un impianto planimetrico a proiezione orizzontale, e contraddistinte da lunghi “dromos” scoscesi, in quanto realizzati tenendo conto della naturale inclinazione della roccia.
Il percorso di visita al nuraghe ha inizio dalla Tomba I formata da un lungo "dromos" orientato a Sud-Est che conduce nella cella principale a pianta trapezoidale, dove si aprono altre sei celle secondarie, di cui due a sinistra, e quattro a destra; qui sono stati riportati alla luce due coppelle emisferiche collocate lungo la parete sinistra, un lettuccio funebre, ed un focolare circolare nel centro del pavimento caratterizzato da un margine anulare in rilievo e coppella centrale.
La cella ospita sul fondo della parete due portelli rialzati, di cui quello a sinistra immette in un vano sviluppato su un impianto poligonale cui segue un secondo ambiente a pianta rettangolare; il portello a destra, mentre, dà accesso ad un secondo gruppo di ambienti, di cui uno impostato su un impianto rettangolare, uno irregolare, un vano sub-trapezoidale ed uno quadrangolare.
La struttura della tomba II comprende un "dromos" a sviluppo curvilineo, che conduce alla cella maggiore sviluppata su un impianto trapezoidale contraddistinto da un soffitto digradante verso l’ingresso, e pavimento occupato nel nucleo centrale da un focolare con fossetta centrale e coppella lungo la parete.
Da qui è possibile raggiungere altri tre vani; in particolare un portello di forma quadrangolare con doppio rincasso a cornice, immette in ambiente quadrangolare, dove lungo la parete destra si apre un secondo ingresso quadrangolare che introduce in una terza cella divisa in due parti mediante un setto divisorio; qui in posizione decentrata spicca l'ingresso ad una quarta cella quadrangolare.
L’ispezione alla necropoli di Filigosa continua con la visita alla tomba III di cui si conserva un "dromos" rivolto a Sud e due vani coassiali orientati a Nord-Sud.
Un portello quadrangolare conduce al primo vano quadrangolare la cui pavimentazione ospita un focolare circolare con anello in rilievo e coppella centrale, mentre la parete sul fondo accogli un secondo portello ornato da una cornice in negativo, oltre il quale si apre un secondo ambiente funerario a pianta quadrangolare.
In ultimo, visitiamo la tomba IV con "dromos" irregolare, seguito da una prima cella quadrangolare raggiungibile attraverso un portello trapezoidale, dove si possono ammirare un focolare circolare con coppella, e una nicchia ellittica sulla parete sinistra.
Da questo ambiente è possibile raggiungere un secondo ed un terzo vano, entrambi sviluppati si un impianto quadrangolare, di cui l’ultimo ospita un nuovo portello di accesso alla quarta camera quadrata.
Il ritrovamento durante gli scavi archeologici, di numeroso materiale e di molte ossa umane scarnificate ha permesso agli studiosi di datare l’area nuragica tra la metà del III millennio e gli inizi del II millennio a.C. .

 
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