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Archeologia
Arte Nuragica di Onifai
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Arte Nuragica di Onifai   
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Il territorio del comune di Onifai nella regione sarda della Baronia, sorge nella valle del fiume Cedrino, e conobbe i suoi primi insediamenti umani giù nel periodo prenuragico e nuragico come testimoniano le numerose opere archeologiche, sebbene spesso poco conosciute e valorizzate.
I monumenti più antichi disseminati per lo più nelle aree territoriali basaltiche e granitiche, sono riconducibili alle note Domus de Janas, alle tombe di giganti, ai meravigliosi nuraghi, e alle colline fortificate.
Qui di seguito rendiamo ai nostri lettori una descrizione dettagliata delle antiche opere succitate:

-La collina fortificata situata in località Locherie venne costruita per difendere la cima dell’altura di “Sa Pira”, a 301 metri sul livello del mare, ed offre al suo visitatore i ruderi della cinta muraria spessi circa 2 m, accessibile dall’ingresso aperto ad ovest della stessa, nonché i resti di una costruzione molto simile ad una capanna ovale sviluppata nell’area pianeggiante della cima.

-La collina fortificata in località Ortzidda ha una struttura planimetrica molto simile ad un nuraghe, basti osservare la presenza di tre ambienti, adibiti a difesa e posto di guardia, collocati tra due piccole cime granitiche collegate da numerosi tratti di muratura.
I vani laterali dell’edificio fortificato si pensi risalgono all’epoca nuragica, esaminando oltre allo spessore murario anche la pianta rotondeggiante, mentre quello centrale si ipotizza sia stato costruito in un periodo storico successivo, come testimonia l’impianto rettangolare realizzato con i conci sottratti alle costruzioni preesistenti.

Il percorso di visita alle meravigliose opere archeologiche del territorio di Onifai prosegue nelle aree dove da secoli e secoli si ergono le strutture sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia conosciute come Domus de Janas, nonché i misteriosi nuraghi che da anni rivestono un ruolo fondamentale nel paesaggio sardo.

-La Domus de Janas in località Enas realizzata tra le pareti rocciose di natura granitica, comprende un piccolo atrio accessibile dall’ingresso ad Est, cui segue il vano sepolcrale introdotto dalla porticina che conserva seppur in parte, le scanalature che un tempo ospitavano il portello.

-La Domus de Janas in località Omindzana, inserita tra in costoni rocciosi di granito, presenta strutturalmente quattro ambienti, di cui tre camere sepolcrali impostati su un impianto rettangolare con angoli smussati, e un atrio d’accesso anch’esso a base rettangolare.
Visibili lungo la volta che sovrasta l’ingresso orientato a Est, le scanalatura a mezza luna con al centro una concentrazione di biotite di forma sferica, e numerosi solchi, impiegati per lo scolo delle acque piovane.

-La Domus de Janas ubicata in località Oddoène risulta anch’essa scavata all’interno di un monolite ai piedi del Monte Gai.
L’opera archeologica si compone di un unico vano, il cui ingresso mostra i segni di quella che era l’originaria scanalatura in cui si incastrava il portello di chiusura.

-La Domus de Janas in località Istiolài situata a cavallo tra la zona orientale di Sas Pireddas e quella meridionale di Riu Mortu a Sud, si presenta nelle vesti strutturali di una conca scavata in un monolite granitico, comprendente un atrio ed una camera sepolcrale a base tondeggiante con fossetta aperta nel pavimento, accessibili dall’ingresso orientato a Nord-Nord/Ovest.

La tomba di giganti ubicata in località Cutinas è l’unico della specie archeologica rinvenuta nel territorio di Onifai, e nonostante il suo cattivo stato di conservazione, conserva il corridoio interno orientato a Sud-Est, realizzato con l’impiego di conci di granito e basalto, ed una sezione strutturale dell’originaria esedra, che inizia dall’esterno con due angoli ottusi e opposti e in alcuni tratti si intravede il doppio paramento.
Da non perdere la visita al dolmen di località Istrullio ubicato a ridosso dell’omonimo corso d’acqua contraddistinto da una lastra granitica circolare di notevoli dimensioni, conficcata nel terreno, affiancata ai lati da massi che potrebbero essere i pilastri portanti. L’attenzione si sposta nelle zone territoriali del centro abitato di Onifai dove si possono ammirare gli splendidi nuraghi costruiti nel lontano II millennio a.C., simbolo indiscusso della Sardegna.

-Il nuraghe Latas ubicato nell’omonima zona, al confine fra due proprietà private, presenta una struttura planimetrica a tholos addossata solo in parte alla parete rocciosa, di cui si conserva un paramento murario interno ed uno esterno, con al centro ciò che resta dell’antica scala elicoidale, che conduceva probabilmente al secondo piano della torre.

-Il nuraghe Monte Oddie realizzato nell’omonima area caratterizzata da anfratti di natura granitica, conserva dell’originaria struttura i muraglioni ciclopici a difesa del corpo di fabbrica, oltre al ritrovamento di meravigliosi oggetti o frammenti risalenti all’età neolitica.

-Il nuraghe Omine intréu collocato in un terreno di proprietà privata del comune di Onifai comprende un corpo di fabbrica principale in granito, sovrastato da ruderi di antiche mura che fanno ipotizzare la presenza di un secondo ambiente.
Il protonuraghe accessibile dall’ingresso orientato a Sud, conserva sul lato destro una nicchia di notevoli dimensioni.

-Il nuraghe Osàna costruit a ridosso di un corso d’acqua che confluisce nella piana di Orosei, comprende un corpo centrale con mastio e torri adiacenti, introno al quale si sviluppano una serie di capanne.

-Il nuraghe Rampinu situato nella zona di Monte Ruiu, ai piedi dell’altopiano basaltico di “Su Gollei”, sorge tra le pareti rocciose dell’altura, i cui anfratti furono sfruttati come ambienti, con segni di adattamenti in muratura.

-Il nuraghe S’Iscampiatòrju costruito ai margini dell’altopiano basaltico di “Su Gollei”, nell’area ad Est del centro abitato di Onifai, presenta una struttura planimetrica a tholos accessibile da un ingresso orientato a Sud, con scala a sinistra che conduce alla camera centrale.
Da ammirare lungo il lato orientale della struttura i ruderi di un primo antemurale a mezzaluna, addossato allo stesso nuraghe, seguito da un secondo antemurale che circondava il villaggio nuragico di cui si rinvengono tracce di alcune capanne.

 
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