La necropoli di Sas Concas situata a poca distanza dal centro abitato di Oniferi, sorge lungo le pareti di un affioramento di trachite rossa, e deve la sua rinascita ai lavori di scavo eseguiti a partire dai primi anni Sessanta, e condotti sino al 1972, a cura dell’archeologo Vincenzo Santoni.
L’area archeologica comprende diciannove tombe ipogee sviluppate su un impianto di tipo monocellulare oppure semplice, note non solo per la loro estensione territoriale, ma soprattutto per le decorazioni simboliche che impreziosiscono i paramenti murari interni, in particolare petroglifi schematici raffiguranti individui capovolti.
Due sole sono le sepolture si particolare rilievo storico e artistico, vale a dire la tomba dell'Emiciclo e la Tomba Nuova Ovest di cui la prima è preceduta da un'anticella che immette, attraverso un portello squadrato, in un ambiente semicircolare coperto da un soffitto a spioventi, oltre il quale si aprono altre cinque celle secondarie.
Il vano centrale presenta peculiari aspetti architettonici, come la banda a rilievo piatto, una lesena in corrispondenza dell'angolo di fondo sinistro, ed un falso architrave a rilievo realizzato sul portello della parete di fondo.
I simboli ivi raffigurati sono ordinati in due gruppi, di cui quello alla sinistra della parete di fondo, reca undici petroglifi antropomorfi capovolti del tipo ancoriforme o "a candelabro", mentre il gruppo visibile lungo la parete opposta, si compone di una sola figura umana capovolta, in schema geometrico; a queste decorazioni si aggiungono anche numerose coppelle.
Segue la visita alla tomba Nuova Ovest, contraddistinta da un lungo corridoio che immette nell'anticella lungo le cui pareti laterali si aprono due nicchie, oltre la quale è possibile raggiungere un terzo ambiente dove si aprono gli ingressi ad altrettanti vani.
Non meno importanti sono le raffigurazioni simboliche, in particolare i petroglifi lungo la parete prospiciente l'ingresso.