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Archeologia
Villaggio di Sant'Efisio | Pozzo Sacro Su Tempiesu
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Villaggio di Sant'Efisio   
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Il villaggio di Sant'Efisio, situato nell’omonima località del centro storico di Orune, sorge nei meandri di un fitto bosco di querce e lecci e deve la sua rinascita ai lavori di scavo condotti
nel 1992 a cura della Soprintendenza Archeologica, cui seguirono tra il 2002 ed il 2004 ulteriori interventi di recupero, in occasione dei quali sono stati riportati alla luce alcune strutture abitative di tarda età imperiale realizzate sulle fondamenta di un preesistente villaggio nuragico, sviluppato attorno ad un nuraghe complesso situato a pochi metri di distanza.
Dell'abitato romano si conservano ancora intatti i paramenti murari elevati per un paio di metri, realizzati con l’impiego di blocchi di granito messi in opera a secco o con l'ausilio di fango per riempire gli interstizi, nonché i pavimenti contraddistinti da voluminosi lastroni, al di sotto dei quali è ricavata una fitta rete di condutture idriche.
Durante le opere di scavo sono stati rinvenuti anche alcuni materiali, tra cui una moneta d'oro (solidus) dell'imperatore Valentiniano III coniata a Ravenna tra il 426 e il 431.
In direzione ovest del sito, è stata rinvenuta una nuova struttura abitativa collocabile intorno all’inizio del IV secolo d.C. , la cui pianta è risultata costituita da due ambienti in asse, di cui il maggiore coperto da un interro alto quasi 3 m. realizzato con l’impiego di spezzoni granitici e fango.
All’interno della casa gli archeologici hanno riportato alla luce frammenti di ceramica proveniente da mensa di produzione africana, ed una moneta in bronzo di Costantino, emessa dalla zecca di Arles (l'antica Arelate) tra il 316 ed il 317.
Spostandoci a sud dell’area archeologica, si individuano i ruderi di un quartiere dove sono stati rinvenuti oggetti nuragici riferibili al precedente villaggio, qual un vago di collana in pasta vitrea e un'ascia bronzea ad alette .
Da non perdere la visita alla chiesa di Sant' Efisio collocata ai limiti occidentali dell'abitato, che è stata oggetto di scavo nella campagna 2005, in occasione del quale è stato riportato alla luce il presbiterio con l’altare in muratura, impreziosito da una splendida lastrina in ardesia con al centro il pozzetto per le reliquie, al cui interno è incisa una croce.
Fiancheggiano la mensa, due nicchie, mentre tutt’intorno si sviluppano i paramenti, murari dell’area presbiteriale intonacate e dipinte di bianco.
Dai dati sommari si scopre che il tempo sacro fosse privo di abside, e fosse stato costruito nel Seicento, seppure sulle fondamenta di strutture più antiche, presumibilmente collocabile in Età romana.

 
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