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Nuraghe Palmavera   
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Il nuraghe Palmavera situato a dodici chilometri dall’abitato di Alghero, alle falde dell’omonimo colle, è un interessante esempio di nuraghe complesso, vale a dire composto da due torri A e B, e da un cortile accessibile dall’ingresso principale.
La torre principale risalente al XV secolo a.C., deve il suo attuale aspetto architettonico ai lavori di rifacimento eseguiti tre secoli più tardi, finalizzati all’aggiunta intorno alla stessa, di un rifascio murario di forma ellittica con una torre (B) a protezione dell'ingresso, e alla realizzazione di un cortile a due ingressi.
La torre A alta 8 m. si compone di una camera principale, coperta a tholos, introdotta da un corridoio, coperto a piattabanda, sovrastata da un secondo piano raggiungibile da una scala inserita all'interno di una nicchia; mentre, la torre B accessibile da un corridoio che diparte dal cortile, presenta anch’essa una copertura a tholos, e lungo le pareti quattro feritoie.
Attorno alle due torri si eleva imponente una lunga cinta muraria, difesa da quattro torri circolari,
contraddistinta da due ingressi, di cui uno introduceva al cortile centrale.
Originariamente, il nuraghe Palmavera era delimitato da un villaggio nuragico collocabile intorno al XIII secolo a.C., composto da circa quaranta capanne circolari, di cui invitiamo ad ammirare quella adibita alle riunioni, collocata nell’area centrale dell'insediamento, fornita di un sedile in pietra che corre lungo tutto il perimetro e, al centro, un bassorilievo raffigurante un modellino di nuraghe, oggi conservato al Museo Sanna di Sassari.
I resti archeologici del nuraghe riportati alla luce durante gli scavi condotti nel 1904 dall’archeologo Antonio Taramelli, e ripresi poi tra il 1962 e il 1963 dall’archeologo Maetzke, cui successe tra il 1976 e il 1977 l’archeologo Moravetti, comprendono oltre alle strutture murarie, anche abbondante materiale nuragico come bronzi vari, ambra, ceramica con decorazione geometrica, bracciali in bronzo decorati a spina di pesce, e molto altro.
Le capanne del villaggio di Palmavera sono state realizzate con l’impiego di blocchi di calcare disposti su un impianto circolare, ad eccezione della capanna delle Riunioni composta da blocchi in arenaria.
L’ingresso principale al nuraghe orientato a Sud è contraddistinto dalla presenza di un piccolo corridoio affiancato da una nicchia, che conduce al cortile semicircolare dove si stagliano maestose le torri A e B.
Segue un corridoio con nicchie contrapposte che immette ad un ingresso secondario del nuraghe e ad una scala a gomito che consentiva di salire sulla torre minore e sul terrazzo del bastione.
La torre A con ingresso rivolto ad Est, si compone di un corridoio coperto da lastroni che introduce in un ambiente contraddistinto da due nicchie laterali e l’apertura ogivale di una scala che anticamente conduceva ad un vano superiore.
In occasione dei lavori di scavo nella camera principale della torre succitata sono state riportate alla luce alcune ceramiche di tipo "ispano-moresche", materiale di età punica e romana, e ceramiche nuragiche.
La torre B, mentre, accessibile dal cortile attraverso un corridoio situato alla destra dell'ingresso principale del bastione, conserva nella sua interezza la camera principale al cui interno sono stati rinvenuti numerosi focolari e materiali in terracotta di età nuragica.
Da visitare nella località denominata "Pera Pons", a Sud-Est della necropoli, due tombe di giganti, e un meraviglioso pozzo sacro.

 
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