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Promontorio Capo Caccia
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Promontorio Capo Caccia   
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Il promontorio Capo Caccia situato a pochi chilometri dal centro abitato di Alghero, è il luogo ideale per ammirare i panorami più belli e suggestivi dell'isola nonché le aree più interessanti dal punto di vista naturalistico, note per la loro flora, la loro fauna e perché ospita nel distretto sottomarino un gran numero di grotte.
Lo sperone roccioso situato all’estremità nord-occidentale della Sardegna, è così chiamato per l’assidua frequenza di amanti delle battute venatorie, interessati per lo più alla caccia di piccioni torraioli e selvatici.
La località raggiungibile non solo dal mare, ma anche con una escursione a piedi che ha inizio dall’abitato di Tramariglio, è contraddistinta per buona parte da rocce, ricoperte di fitta macchia mediterranea, dove vivono fiori e piante rare e nidificano uccelli marini e rapaci.
Il promontorio di Capo Caccia è tutt’oggi popolato da una creatura eccezionale, indicatore d’un equilibrio ecologico, noto a tutti con il nome di Grifone, un avvoltoio capace di raggiungere i tre metri d’apertura alare, oltre naturalmente alla presenza della pernice sarda, dell'aquila del bonelli, del falco pellegrino, del gabbiano reale, della procellaria, e delle rondoni.
Dal 2002 il Ministero dell’Ambiente ha deciso di proteggere l’area territoriale di Capo Caccia e dell'Isola Piana, comprendente anche le zone del golfo di Porto Conte e di Punta Giglio fino al limite di Capo Galera, sottoponendo le stesse al controllo dell’AMP ( Area naturale marina protetta) Capo Caccia - Isola Piana.
Le maestose scogliere della località sarda sono interrotte da grotte e anfratti, tra cui la più celebre è quella dedicata al Dio dei Mari, Nettuno, da molti considerata un vero gioiello geologico che si estende per 2.500 m all'interno del promontorio di Capo Caccia.
La grotta in esame venne scoperta da un pescatore locale nel XVIII secolo, ed è accessibile da un’entrata situata a circa 1 m. dal livello del mare, a condizioni meteo favorevoli.
L’ingresso alla grotta del Nettuno è reso possibile non solo via mare, con partenza dal porto di Alghero, ma anche via terra, sfruttando la presenza della scalinata denominata Escala del Cabirol, formata da ben seicentocinquantaquattro gradini che si snoda lungo la parete del massiccio di Capo Caccia.
I 4 km di grotta di cui solo alcuni sono aperti al pubblico, accolgono meravigliose conformazioni calcaree e splendidi laghi alimentati dal mare, in un percorso fitto di concrezioni colonnari.
Visitabili sono il bacino del lago, chiamato la Reggia, da cui si intravede una spiaggia dalla sabbia bianchissima e, nell'ultima parte della grotta, il terrazzo chiamato Tribuna della musica.
L’area chiusa al pubblico, mentre, consta di un percorso accessibile solo dagli speleologi che conduce prima al Lago dei Funghi, e poi, attraverso una galleria al Lago Semilunare.
In tutti i fondali circostanti è presente il pregiato Corallium rubrum, corallo rosso, raccolto da secoli e lavorato artigianalmente, tanto da assegnare alla zona l’appellativo di Riviera del corallo.

 
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