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Archeologia
Dolmen di Benetutti | Terme di Aquae Lesitanae | Necropoli di Corona Moltana
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Terme di Aquae Lesitanae   
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Le acque del centro termale di Benetutti provenienti da vari affioramenti e convogliati in un unico bacino nei pressi della località San Saturnino, erano conosciute già ai tempi dell'impero romano col nome di Aquae Lesitanae, perché considerate in rapporto col centro di Lesa.
L'area in questione localizzata ai piedi dell'estremo lembo dell'altopiano del Goceano, era frequentata assiduamente dalla dominazione romana, grazie alla presenza delle sorgenti termali, come testimonia in un suo libro Claudio Tolomeo, astronomo, matematico, geografo e fisico, vissuto nel II secolo.
Il complesso termale risalente all'età imperiale grazie allo studio dei resti ceramici, comprende un vano circolare in opera cementizia accessibile da Est, contraddistinto dalla presenza di una vasca circolare con gradini realizzata con l’impiego di blocchi in vulcanite grigio-chiara, ad eccezione della pavimentazione composta da lastre di marmo bianco.
Il vano sopraccitato si ipotizza rappresentasse per gli antichi romani la piscina destinata ai bagni in acqua termale a temperature elevate.
Il centro termale di Benetutti riportato alla luce nel 1971, cui seguì una seconda campagna di scavo, nel 1983, in occasione della quale furono rinvenuti il "calidarium" con i mosaici, gode di un’acqua in grado di curare malattie della pelle, reumatiche e osteoarticolari, artriti, traumi, e patologie e del sistema circolatorio.
Tra i tanti trattamenti praticati ricordiamo: fanghi , bagni, massaggi, idromassaggi subacquei, riflessologia plantare, ultrasuoniterapia, ionoforesi, tens, kots, inalazioni, insufflazioni, docce nasali e trattamenti estetici.
Nei pressi delle terme di “Aquae Lesitanae” si erge anche il meraviglioso sacello dedicato ad Asclepio, come attesta il ritrovamento di due fusti di colonne in vulcanite grigia e di tre are, una delle quali presenta una dedica votiva, mutila e lacunosa, al dio Esculapio.






 
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