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Archeologia
Necropoli di Molia
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Necropoli di Molia   
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La necropoli di Molia situata sulla strada che dal centro abitato di Illorai conduce a Ottana, venne realizzata lungo le pendici di una collina di tufo nel periodo compreso tra il 3500 e il 2700 a.C. ad opera delle popolazioni appartenenti alla Cultura di Ozieri, e riutilizzata fino all'Età del Rame, durante il periodo della Cultura del Vaso Campaniforme tra il 2000 e il 1800 a.C. circa.
Riportata alla luce Storia degli scavi
Le tombe furono riportate alla luce nel 1976, durante i lavori di costruzione della strada Ottana-Cantoniera Iscra; a questo primo intervento di recupero seguirono due successive campagne di scavo, rispettivamente nel 1976 e nel 1978 ad opera della professoressa Giuseppa Tanda.
Il complesso archeologico comprende dieci Domus de Janas con sviluppi planimetrici diversamente articolati, di cui la più grande contrassegnata con il numero romano I e situata sul fianco sud-orientale della collina, comprende un dromos lungo ben 24 m., seguito da un'anticella semicircolare intonacata e dipinta di rosso-ocra e di grigio priva di soffitto, e successive undici celle a pianta quadrangolare.
Da visitare anche la Tomba IV con impianto pluricellulare, contraddistinta da un dromos orientato ad Est, un'anticella semicircolare, e due celle di cui una presenta una planimetria quadrangolare.
Segue la Tomba V con ampio dromos orientato a Sud-Est, anticella a pianta semicircolare, cella principale di forma quadrangolare comprendente altri tre ambienti sussidiari.
Il percorso di visita alla necropoli di Molia prosegue nella Tomba VI contraddistinta anch’essa da un dromos e due celle, di cui una a pianta quadrangolare, e nella Tomba VII sviluppata su un impianto pluricellulare, i cui ambienti sono decorati da elementi architettonici come lesene, banconi, architravi, nonché in alcuno stono stati riportati alla luce anche tracce di colorazione rossa alle pareti e sul pavimento.
In ultimo, citiamo la Tomba VIII con impianto planimetrico pluricellulare comprendente dodici ambienti disposti in modo irregolare, e la Tomba IX, anch’essa con impianto pluricellulare, contraddistinta da dieci vani a pianta quadrangolare.
Attualmente la necropoli versa in uno stato d’abbandono e l’accesso non è consentito per ragioni di sicurezza, a causa dello sgretolamento della roccia sulla quale la stessa è stata costruita.

 
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