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Chiesa di San Pietro in Vincoli | Chiesa di Nostra Signora di Paulis
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Chiesa di San Pietro in Vincoli   
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Le origini della chiesa di San Pietro in Vincoli situata all’ingresso del centro storico di Ittiri, risalgono al periodo compreso tra il 1553 e il 1775 come prova il documento redatto in occasione della visita pastorale dell’Arcivescovo Salvator Alepus, chiamato a consacrare tre altari.
Eretto probabilmente sulle fondamenta di un preesistente tempio romano, l’edificio religioso deve il suo attuale aspetto architettonico ai lavori di rifacimento eseguiti tra il 1881 e il 1895 in stile neoclassico su progetto dell'architetto Salvatore Calvia, che interessarono in particolare il prospetto principale, privato dell’antica facciata, e dotato di un avancorpo in vulcanite rossa.
Consacrata il 26 Settembre 1896 come documenta una lapide marmorea affissa all’interno della chiesa, la costruzione sacra esempio della bravura delle maestranze locali, nel saper lavorare la pietra, si sviluppa su un impianto a tre navate, di cui la centrale è coperta da volta a botte lunettata sorretta da archi a tutto sesto, mentre le navate laterali presentano volte a padiglione e su ciascun lato cinque cappelle decorate da splendide opere d’arte.
Il ritrovamento di numerose ossa umane, e la non combinazione dell’altare maggiore con il resto della chiesa, fa supporre la presenza sul sito, naturalmente nei tempi antichi, di aree cimiteriali.
Inoltre, confrontando le prime due cappelle a destra e sinistra del presbiterio con le restanti si noti come queste non siano disposte ortogonalmente all’asse longitudinale della navata centrale ma in posizione leggermente obliqua, nonché sono le sole ad essere impostate su arco a sesto acuto che genera volta a crociera, simili a quella del coro, da tutti considerata la zona più antica dell’intero complesso religioso.
Da ammirare nelle cappelle dedicate al Cristo e a Sant’Antonio, e nell’area presbiteriale, una serie di affreschi realizzati dal pittore Baldassarre Manca, nonché l’affresco del pittore Paglietti ospitato nella cappella di San Narciso.
Tra il 1946 e il 1948 si procedette alla pavimentazione interna con mattonelle di graniglia, alternati a mattonelle quadrate in marmo bianco, in occasione della quale venne riportata alla luce una botola che conduce nella cripta sotterranea, coincidente con il sotterraneo della cappella di Sant’Antonio.
Peculiare anche l’abside coperta da volta stellare, e la torre campanaria impostata su base quadrata, e fusto centrale ottagonale.

 
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