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Chiese
Basilica di Sant'Antioco di Bisarcio | Grotta di San Michele ad Ozieri
Archeologia
Arte Nuragica di Ozieri | Pozzo Sacro di Predio Canopoli
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Arte Nuragica di Ozieri   
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L’abitato di Ozieri prescelto sin dalla preistoria come luogo ideale per l’insediamento umano grazie alla presenza di ampie grotte e alla posizione di dominio rispetto alla vasta pianura, rappresentò a partire dal Neolitico il centro più importante tra tutti i villaggi della Sardegna, come testimonia la straordinaria concentrazione di monumenti archeologici e storico-artistici.
Più di centoventi nuraghi, diverse tombe dei giganti, pozzi sacri, cinte murarie, oltre a pregevoli manufatti in ceramica tipici della Cultura di Ozieri (3500-2700 a.C.).
Lo splendore di Ozieri prosegue anche durante l’età romana, in particolare l’area diviene crocevia delle strade che collegavano Karalibus con i porti di Turrem e Olbia; ai romani si deve la costrzione del meraviglioso Pont'Ezzu, esempio di architettura monumentale.
L’escursione sul territorio di Ozieri ha inizio con la visita alla chiesa di San Nicola situata nell’omonimo quartiere, alla periferia dell’abitato, dove nel Medioevo si ergeva il villaggio di Butule.
Menzionata con l’appellativo "sancti Nicholay de Guzuli" già nel 1135, la chiesa deve il suo attuale aspetto ai lavori di ristrutturazione eseguiti nell’ultimo quarto del XIII secolo.
Originariamente sede del priorato dei monaci vittorini nel giudicato di Torres, l’edificio religioso presenta esternamente un prospetto a capanna contraddistinto da un portale d’accesso sovrastato da una finestra, a sua volta dominata da una nicchia; da ammirare la facciata Nord, tutt’ora caratterizzata dall’antico paramento murario decorato con archetti ogivali impostati su peducci.
L’interno della chiesa si sviluppa su un impianto ad aula mononavata orientata ad Est, realizzata con l’impiago di pietra vulcanica in conci di media pezzatura.
Meravigliosa nelle sue forme architettoniche anche, la basilica di Sant'Antioco di Bisarcio, arroccata su un'altura vulcanica dalla quale si gode una vista mozzafiato sull’intera Piana di Chilivani, espressione dell'architettura romanica in Sardegna.
Dirigendoci nel centro cittadino è possibile ammirare lo splendido palazzo Vigliaroni, edificato nel 1905 come si legge nel cartiglio d'angolo sorretto da un leone intrecciato a foglie di palma e frutti, per volere del funzionario statale Pietro Vigliaroni, e su progetto dell'ingegnere Efisio Garau.
Dal centro di Ozieri in direzione del campo sportivo, è possibile raggiungere la splendida grotta di San Michele abitata sin dal Neolitico recente con consistenti frequentazioni durate l'Età del bronzo antico e l'Età nuragica, è stata riportata alla luce grazie al lavoro del Gruppo Speleologico Sassarese coadiuvato dall’archeologo Taramelli.
Non lontano dal borgo di Ozieri, sorge su un affioramento roccioso con ampia visuale sulla piana dell’omonimo paese, il nuraghe Burghidu, riportato alla luce e conseguentemente restaurato nel 1967 ad opera della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro.
L’opera archeologica appartenente alla tipologia dei nuraghi complessi, consta di una torre principale affiancata da altre quattro torri secondarie collegate a Nord e ad Est da cortine rettilinee, ad eccezione di quella ad Ovest ad andamento curvilineo.
La struttura realizzata con l’impiego di blocchi di trachite squadrati disposti su filari regolari, conserva la torre Nord alta 5 metri, con accesso indipendente, collegata con la torre successiva, mediante uno stretto cunicolo.
Il mastio sviluppato su tre piani conserva tutt’ora due ambienti collegati da un scala elicoidale, di cui quello collocato al pianoterra risulta costruito con blocchi di trachite, ed accoglie gli ingressi di tre nicchie disposte a croce.
Lasciando alle nostre spalle il centro abitato di Ozieri, in direzione San Nicola incontriamo lungo il cammino il noto ponte romano localmente denominato Pont’Ezzu, attraversato dal rio Mannu di Ozieri, costruito in età Imperiale lungo l'arteria stradale che collegava Cagliari con Olbia.
La struttura esempio di architettura monumentale, lunga 89 metri e larga 4,30, è contraddistinta da sei fornici con raggi decrescenti dal centro ai lati, e paramento in opera quadrata di conci in basalto e andesite.
Le arcate a tutto sesto sono sorrette da robusti piloni realizzati come del resto gran parte del ponte, con l’impiego opus quadratum in calcare trachitico locale, ad eccezione del riempimento eseguito con l’utilizzo dell’opus incertum.
Utilizzato fino agli anni Cinquanta, il ponte ha subito nel corso degli anni molti interventi di restauro, tra cui i lavori di canalizzazione e cementificazione degli anni Sessanta, l’opera di risanamento e valorizzazione avvenuta nel 1987, grazie alla partecipazione della Sezione WWF di Ozieri.
Il centro storico di Ozieri come del resto le tante opere monumentali disclocate sul territorio circostante rappresentano una notevole risorsa culturale e turistica per il paese.


 
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