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Archeologia
Necropoli di Su Crucifissu Mannu | Parco Archeologico di Turris Libisonis
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Necropoli di Su Crucifissu Mannu   
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La Domus de Janas di Su Crucifissu Mannu situata a circa 400 metri di distanza dal centro abitato di Porto Torres, affonda le sue origini nel periodo storico compreso tra il 3200 e il 1600 a.C. , individuabile tra la fine del Neolitico e l’inizio dell'Eneolitico e del Bronzo antico.
Realizzata in un banco calcareo, la necropoli venne riportata alla luce durante gli scavi archeologici eseguiti tra il 1956 e il 1980, ad opera di Maria Luisa Ferrarese Ceruti.
L’area funeraria consta di ben ventidue sepolture del tipo a domus de janas, variamente decorate, con planimetria pluricellulare, accessibili mediante un ingresso a pozzetto verticale o attraverso un corridoio discendente.
Tra le tombe riportate alla luce citiamo quelle contrassegnate con i numeri romani VIII, XII e XXI, note per la complessità dell'impianto strutturale e per la presenza di elementi simbolici, in particolare protomi bovine scolpiti lungo le pareti.
Il percorso di visita ha inizio dalla Tomba VIII formata da un breve "dromos" che immette in due ambienti quadrangolari, e da un’ampia cella rettangolare intorno alla quale si aprono altri dieci vani secondari.
Peculiare la presenza sul portello della parete di fondo, di due protomi inscritte, di tipo lineare.
Segue la Tomba XII contraddistinta da ben quindici ambienti, preceduti da un lungo "dromos" seguito da un’anticella, occupata sulla destra da un vano quadrangolare che immette in altre quattro camere.
Il portello aperto sul fondo dell'anticella conduce alla cella principale, intorno alla quale si dispongono altri sette ambienti di diversa planimetria.
Il percorso prosegue nella Tomba XXI, dove nonostante i danneggiamenti, si possono tutt’ora ammirare il pozzetto d'ingresso, una piccola anticella e otto ambienti comunicanti.
La prima cella aperta sulla parete destra è impreziosita da due protomi taurine a basso rilievo, raffigurate con corna lunate.
Durante l’età del bronzo antico ossia tra il 2100 e il 1600 a.C. , era frequentemente praticata tra le popolazioni la trapanazione cranica, come testimoniano due crani rinvenuti nella domus de janas di Su Crucifissu Mannu.
Entrambi gli individui sono stati trapanati due volte; si trattava di interventi chirurgici praticati in vivo allo scopo terapeutico di allontanare un tumore o un'emicrania, anche se non si può tuttavia escludere l'ipotesi di un'operazione con fini magici o rituali.
La presenza sul sito archeologico di profondi solchi paralleli, non sono altro che le carreggiate dove passavano i carri trainati, che trasportavano materiale da costruzione in loco utile per la costruzione della strada che univa Turris a Karales.

 
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