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Piazza d'Italia   
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Il salotto cittadino più importante del centro abitato di Sassari situato nei pressi del centro storico medievale, prende il nome di piazza d’Italia ed affonda le sue origini nel lontano 1872, anche se deve il suo attuale aspetto architettonico ai lavori di ingrandimento ed abbellimento eseguiti nel 1929 su commissione del sovrano Carlo Alberto, e ad opera dell’architetto regio Giuseppe Cominotti coadiuvato dell’ingegnere Enrico Marchesi.
La piazza sviluppata su un impianto quadrato accoglie l’imponente Palazzo Sciuti, sede della provincia di Sassari edificato in stile neoclassico nel 1878, di fronte al quale si erge maestoso Palazzo Giordano in stile gotico.
Al 1883 risale la realizzazione di un giardinetto dinanzi al palazzo provinciale, che al termine dei lavori non venne per nulla abbellito, a contrario vi venne di tanto in tanto riversata della sabbia; la sua trasformazione seguì al progetto di realizzazione di un monumento a Vittorio Emanuele II.
La statua in onore del “padre della Patria”, venne commissionata da un apposito comitato allo scultore Giuseppe Sartorio, e collocata su un basamento alto bene 7,45 metri, intorno al quale venne realizzata un’opera di recinzione in ferro, e agli angoli poste quattro palme.
Intorno ai primi anni del Novecento, nell’angolo prospiciente il palazzo Giordano venne costruita una piattaforma circolare in cemento, che fungeva da palco per l'orchestra, completata nel corso degli anni con un'elegante struttura in ferro.
Alla fine degli anni Venti risalgono i lavori di completamento della pavimentazione con pietrini di cemento delimitati da una cordonata in granito, la sostituzione dell’antica aiuola quadrangolare con aiuole in cemento intervallate da coppie di panchine in ferro.
A questo periodo risale la collocazione dei lampioni con terminazione a ricciolo di gusto floreale e globo pensile con cappello superiore, ai quali negli anni Settanta si sostituirono i moderni lampioni con lampade pendule a campana.
Negli anni Ottanta oltre ad una nuova pavimentazione in klinker chiaro, alla piazza venne conferita una nuova veste, grazie alla sostituzione degli antiestetici moderni lampioni con pali della luce in ghisa di gusto umbertino, cui seguì la collocazione di panchine in ferro, e l’assorbimento della gradinata del basamento della statua entro un'aiola che incorporò le quattro circolari.
Ricordiamo che da Piazza d'Italia si muovono le maggiori arterie cittadine: i Portici Bargone Crispo che uniscono la stessa con piazza Castello; via Carlo Alberto che conduce sull'emiciclo Garibaldi; e via Roma, che prosegue nella via Carlo Felice.

 
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