La necropoli di Mandra Antine situata a circa 10 km dal centro abitato di Thiesi, sorge tra gli anfratti di un costone trachitico, nella regione del Meilogu a nord-ovest della Sardegna.
Il complesso archeologico comprende quattro Domus de Janas, tra cui spicca per raffinatezza nella decorazione, la Tomba contrassegnata con il numero romano III, risalente come del resto l’intera necropoli, al III millennio a.C. .
Riportata alla luce nel 1961 a cura dell’archeologo Ercole Contu, la sepoltura si contraddistingue per la presenza tutt’intorno di una recinzione, che non consente a chicchessia di entrarvi, subordinandone l’accesso solo a coloro che richiedono le chiavi al municipio di Thiesi.
La domus comprendente quattro ambienti disposti a “T”, presenta all’ingresso un’anticella di forma ellittica che immette in una camera rettangolare, lungo le cui pareti si aprono gli accessi a due vani sviluppati si un impianto ellittico.
L’ambiente più grande per dimensione accoglie sul fondo una composita rappresentazione grafica, raffigurante una falsa porta delimitata tutt’intorno da una fascia dipinta in rosso, a sua volta bordata da cinque bande orizzontali, di cui quella superiore è dipinta di colore antracite; la seconda di rosso cinabro, mentre le restanti tre bande di colore rosso.
Dalla banda mediana pendono sei dischi, tre su ciascun lato, nonché altri due dischi, uno su ciascun lato, da due riquadri situati ai vertici delle due bande superiori.
La falsa porta è sovrastata da una peculiare decorazione caratterizzata nel nucleo centrale da un motivo a sei triangoli dipinti di colore nero, raffigurante uno schema taurino, con la testa schematizzata dalla falsa porta centrale, e le corna rese dalle bande.
Merita non meno interesse, la decorazione pittorica del soffitto della cella formato da due spioventi, ed ornato da venti riquadri a rilievo delimitati da fasce di colore rosso, entro cui sono raffigurati nel colore avorio su fondo nero, una serie di elementi simbolici, quali spirali, pseudospirali, semicerchi e bande oblique.
La pavimentazione della cella ospita in posizione decentrata, un focolare delimitato da quattro cerchi concentrici scolpiti con coppella centrale.