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Archeologia
Necropoli Ipogeica di Puttu Códinu | Parco Archeologico di Nuraghe Appiu
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Necropoli Ipogeica di Puttu Códinu   
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La necropoli ipogeica di Puttu Códinu situata nel territorio di Villanova Monteleone, sorge a 5 km dal centro abitato, lungo la strada che conduce a Monteleone Roccadoria.
Il complesso archeologico comprende nove Domus de Janas collocate su due affioramenti rocciosi, in un'area di colline e valli nei pressi del fiume Temo e del rio Curos, e collocabili cronologicamente come si apprende dalle analisi dei materiali riportati alla luce durante le campagne di scavo, tra il Neolitico finale (3500 a.C.), l'Eneolitico, con insediamenti anche durante il periodo romano.
Gli ipogei presentano tutti un impianto di tipo pluricellulare con ingresso preceduto da un breve dromos, e celle disposte secondo uno schema quadrangolare e ellittico, riparati da soffitti tabulari o ad unico o duplice spiovente.
Qui di seguito riportiamo una descrizione analitica della struttura architettonica delle sepolture, segnalate con i numeri romani.
Il percorso di visita al complesso ipogeico ha inizio naturalmente dalla Tomba I con ingresso orientato ad Est, contraddistinto da un breve "dromos" e tre ambienti in successione longitudinale, privi dei soffitti, sviluppati su un impianto quadrangolare.
Segue la Tomba II formata da un piccolo "dromos" rivolto ad Est, che conduce in un padiglione quadrangolare dal quale è possibile raggiungere una serie di vani.
L’ipogeo contraddistinto con il numero romano III, si sviluppa su un impianto pluricellulare comprendente quattro ambienti e un padiglione rettangolare preceduto da un "dromos". L'anticella e la cella principale descrivono uno schema planimetrico a "T".
La Tomba IV orientata a Sud, presenta anch’essa un corridoio, con portello d'ingresso, che conduce in una cella a pianta irregolare con vano laterale di piccole dimensioni.
Segue la descrizione della Tomba V contraddistinta da "dromos" e padiglione semicircolare rivolti a Nord-Est, oltrepassati i quali si raggiunge la cella e l'anticella disposte a secondo lo schema a "T", di cui il primo ambiente è coperto da un soffitto a doppio spiovente.
Peculiare tra tutte le nove sepolture è la Tomba VI con impianto pluricellulare, contraddistinto da due ingressi, che fondamentalmente comprende due ipogei unificati in antico, di cui il primo sviluppato su uno schema planimetrico a "T", presenta il "dromos" orientato a Nord-Est, un’anticella, una cella maggiore di forma rettangolare e due ambienti laterali, mentre il secondo ipogeo comprende un unico ambiente con cella del primo ipogeo.
Il percorso illustrativo prosegue con la descrizione della Tomba VII anch’essa di tipo pluricellulare con corridoio orientato ad Est, anticella e cella maggiore disposte a "T", con soffitto piano.
Segue la sepoltura contrassegnata con il numero romano VIII, nota per il ritrovamento tra le sue mura di una meravigliosa statuina raffigurante la dea-madre, alta 18 cm in calcite con schema cruciforme a placca intera, nonchè per la presenza di peculiari decorazioni parietali; la struttura funeraria comprende un "dromos" orientato ad Est, un vestibolo a pianta irregolare con pareti laterali scolpite in diversi punti, l'anticella quadrangolare, la cella maggiore, seguita da una cella successiva di maggiori dimensioni con soffitto riproducente un tetto di capanna a spiovente.
Lungo le pareti sono riprodotte decorazioni con motivi a lesene, fasce e zoccoli, corna "a fascia" sovrapposte, una falsa porta incorniciata da due stipiti con architrave sottolineato da due corna curvilinee "a fascia", oltre ad altri riquadri e protomi taurine "a fascia".
Il percorso di visita alla necropoli termina con la Tomba IX, orientata a Sud, comprendente un "dromos" e un padiglione con portello che conduce all'anticella quadrangolare e alla cella rettangolare disposte secondo lo schema planimetrico a "T".
Peculiare il ritrovamento sul pavimento dell'anticella di una coppella emisferica, mentre al centro della cella di un focolare rituale formato da un cordone circolare in rilievo e da una coppella centrale. La parete laterale della cella maggiore è occupata dagli ingresso ai vani secondari di impianto quadrangolare.
In ogni caso tutto il territorio di Villanova Monteleone, è interessato dalla presenza di numerosi massi trachitici, in alcuni dei quali sono state osservate numerose cavità lenticolari, scavate sopra superfici levigate o grezze.
Merita di essere visitata la Tomba di Giganti di Laccaneddu distante 17 km dal centro abitato di Villanova, contraddistinta da un corridoio con basamento formato da lastre di pietra verticali.

 
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