La chiesa del Santissimo Salvatore appartenente al vasto complesso dell'Opera Salesiana di Via Lenzi a Messina, di cui fanno parte la scuola elementare, il Centro Giovanile, il Centro Psico-Pedagogico, il Cine Teatro Savio, realizzati tra il 1928 e il 1932 su progetto dell’ingegnere Enzo D'Amore, fu edificata assieme al monastero, intorno al 1100 su commissione del Conte normanno, Ruggero d'Altavilla, elevati nel 1131 per volere del Re Ruggero II, ad Archimandritato.
Nel 1546 il monastero fu demolito per far spazio ad una fortificazione voluta dall'imperatore Carlo V nota come Forte Santissimo Salvatore.
Nel 1549 la chiesa fu distrutta da un fulmine, e successivamente ricostruita su commissione dell'imperatore Carlo V sul sito dove oggi si erge il Museo Regionale.
Nuovi interventi di ricostruzione furono eseguiti dopo il terremoto del 1908, ad opera di Monsignore Angelo Paino, Arcivescovo e Archimandrita di Messina, portati a termine nel 1933, anno della sua consacrazione.
Dal 1943 al 1946, la Chiesa del Santissimo Salvatore ricoprì le funzioni religiose proprie della cattedrale di Messina, dato che quest’ultima era stata danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Dal 1986 ad oggi la chiesa ha la qualifica di Concattedrale di Messina.
L’interno è diviso in tre navate decorate da stucchi e impreziosite da opere d’arte, di cui citiamo: un Crocifisso ligneo seicentesco; una tavola di tempera raffigurante San Basilio risalente al XVI secolo; l’affresco del catino absidale raffigurante il Cristo Salvatore dell'Umanità, opera di Guido Gregorietti; i dipinti di Impallomeni, “La chiamata del giovane ricco” e la “Cena di Emmaus”; l’altare maggiore in legno impreziosito dalla statua della Madonna dell’Itria sostenuta da due basiliani; l’organo realizzato nel 1735 da Annibale Lo Bianco; e il fonte battesimale.
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