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Chiesa di Sant'Antonio da Padova a Messina   
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Il santuario di Sant'Antonio di Padova situato in via Santa Cecilia a Messina, luogo anticamente occupato dal quartiere Avignone, dove Sant’Annibale Maria nel 1878 iniziò il suo apostolato a favore dei più poveri e bisognosi, fu costruito nel 1881 nelle forme di una piccola cappella.
Il sacro edificio che noi tutti oggi possiamo ammirare è il risultato dei lavori di ricostruzione eseguiti nel 1937 per volere di Sant'Annibale Maria Di Francia, fondatore della Congregazione “Figlie del Divino Zelo”, e su progetto dell'ingegnere Letterio Savoja coadiuvato dall’ingegnere Gaetano Bonanno.
I prospetti laterali sono caratterizzati da lesène che inquadrano finestre con arco a tutto sesto e il portale laterale d’ingresso, mentre il prospetto principale è decorato da una grande scritta che ripete l’invito evangelico: “Rogate ergo dominum messis ut mittat operarios in messem suam”, nonché un altorilievo raffigurante l’effige di Sant’Antonio, collocato nel fastigio del portale d’ingresso, opera del Gangeri, quest’ultimo affiancato da due nicchie, una su ciascun lato entro cui sono collocate rispettivamente le statue dei Santi Luca e Matteo realizzate da Sindoni; peculiari anche le immagini simboliche degli Evangelisti e i bassorilievi che decorano i timpani , opera di Giuseppe D’Arrigo.
La porta dell’ingresso principale in bronzo è inquadrata da un portale, con arcata sorretta da due colonne, sovrastato da una grande finestra caratterizzata da cinque aperture, con arcate sostenute da colonnine.
L’impianto interno della basilica è diviso in tre navate separate da due colonnati sui quali si innestano archi a tutto sesto, con absidi coperte da semicupole.
La navata centrale accoglie sul fondo il bellissimo altare maggiore in marmi, intarsiati di bronzi dorati, sorretto da colonne di marmo, sovrastato da una meravigliosa statua del Cuore di Gesù, al di sotto della quale si apre il tabernacolo con porticina raffigurante l’effige di Padre Annibale che con la mano sinistra tocca il mondo, mentre con la destra addita l’Ostia Santa, opera di Fulvio Leinardi.
L’abside centrale accoglie tre vetrate istoriate rappresentanti le allegorie della Fede, della Speranza e della Carità, mentre nel catino si trova l’artistica tempera raffigurante Gesù che affida agli Apostoli il ‘comando’ della preghiera vocazionale: «Rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam».
La visita all’interno della basilica continua nella navata laterale destra dov’è situata la statua di Sant’Antonio realizzata nel 1907, e l’omonimo altare situato nell’abside laterale, con lunetta affrescata dalle seguenti scene religiose: il trionfo del Santo circondato da angeli; Sant’Antonio celeste provveditore che dà il pane agli orfani; l’apparizione della Madonna in visione a S. Antonio; il Santo che debella la morte e le malattie; il tutto impreziosito dal reliquiario contente la Lingua di S. Antonio.
Da ammirare anche i due altari laterali dedicati rispettivamente ai Santi Giuseppe e Luigi, decorati da altrettante pale, opera dell’artista Spagnoli, nonché la tela riproduce i vari titoli assegnati a Gesù Sacramentato realizzata dal pittore Mario Barberis nel 1939.
Segue la visita alla navata laterale sinistra decorata dall’altare dedicato all’Immacolata, al di sopra del quale si apre la bellissima lunetta dell’abside affrescata dal trionfo dell’Immacolata.
Pregevoli anche le pitture raffiguranti: Giuditta che trionfa su Oloferne; il serpente infernale il cui capo sarà schiacciato dall’Immacolata; il trionfo della regina Ester sul cuore del re Assuero; l’Arca di Noè.
Lungo la parete della navata si aprono anche altri due altari dedicati rispettivamente ai Santi Michele Arcangelo e Annibale, entrambi abbelliti da tele.
All’interno della Basilica è allestito anche il Museo del Tesoro composto da due sale, di cui la prima dedicata a Sant’Annibale Maria di Francia, accoglie paramenti e oggetti riferiti direttamente al Santo del Rogate, tra cui un calice in argento cesellato a mano, e un reliquiario della Santa Croce, anch’esso in argento cesellato a mano; mentre la seconda sala intitolata a Sant’Antonio di Padova, conserva diversi oggetti, candelieri, ostensori, reliquiari su molti dei quali è riportata a rilievo l’immagine del Santo.


 
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