Il complesso architettonico di Monte di Pietà, sede dell’omonima istituzione voluta dall'Arcinconfraternita di San Basilio degli Azzurri nel 1541, allo scopo di alleviare le classi bisognose dal peso dell'usura, comprende i resti della chiesa dedicata a Santa Maria della Pietà, e la grandiosa scalinata che ne precede l’ingresso.
L’opera monumentale fu realizzata in Via XXIV Maggio a Messina, a partire dal 1616 ad opera dell’architetto gesuita Natale Masuccio, alla cui morte avvenuta nel 1619 successero gli architetti Placido Campolo ed Antonio Basile, ai quali si deve la progettazione e la costruzione della scalinata in marmo, a metà della quale venne collocata una fontana marmorea con la statua dell'Abbondanza, disegnata da Placido Campolo, ma realizzata dallo scultore Ignazio Buceti.
Il prospetto del palazzo sede dell’istituzione Monte di Pietà è caratterizzato da un portale a bugnato sovrastato da una lapide marmorea su cui è inciso "Monte di Pietà", e al di sopra dell’arco una targa che recita "Maior Omnium Charitas 1789" in memoria dei lavori di rifacimento eseguiti dopo il terremoto del 1783, lateralmente si aprono quattro finestre con timpano, alternate da nicchie; il tutto impreziosito alla sommità da un ampio balcone con mensole di stile barocco.
Oltrepassato il portale si entra in un atrio con volta a botte, contraddistinto sul lato destro da una porta entro cui una scala conduceva ai piani superiori e, di fronte, una fontana monumentale con un putto a cavallo di un delfino risalente al 1732, cui segue un vasto cortile da cui parte la gradinata che conduce sul sagrato della Chiesa di Santa Maria della Pietà, di cui si conserva solo la facciata.
Internamente, il sacro edificio presentava una sola navata, ed era impreziosito da affreschi di Filippo Tancredi, mentre sull'altare maggiore era ospitata una Madonna della Pietà, opera di Deodato Guinaccia, andati perduti dopo il devastante terremoto del 1908.
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