Il castello a Mare di Palermo situato all'imboccatura dell'antico porto della città, si ipotizza abbia origini antecedenti al X secolo, anche se le prime testimonianze della sua esistenza risalgono al periodo arabo-normanno, e più precisamente al XII secolo, periodo in cui i monarchi nordici commissionarono i lavori di ampliamento e ristrutturazione della struttura difensiva.
Secondo alcune fonti storiche, la fortezza era affiancata da una moschea araba, successivamente trasformata per volere dei normanni in una chiesa dedicata san Giovanni Battista; una seconda chiesa, mentre, era presente tra le mura del castello.
Nel XIV secolo la fortezza si presentava caratterizzata da una serie di strutture difensive di piccole dimensioni, delimitate da profondi fossati, e dotato di prigioni sotterranee; da qui l’intervento nel
1496 di Ferdinando il Cattolico, al quale si deve la costruzione di un corpo d'ingresso, comprendente due basse torri esagonali, separate da un muro nel quale si apriva la porta che consentiva di accedere alla città, affiancato sulla sinistra da un torrione circolare.
A seguito della introduzione di nuove tecniche militari, il castello fu sottoposto a lavori di trasformazione, finalizzati alla realizzazione di possenti bastioni che delimitavano la cerchia muraria.
Dal 1487 al 1593, il forte accolse, per ordine di Ferdinando il Cattolico, tribunale ecclesiastico dell'inquisizione, e le tristi prigioni dove centinaia di persone conobbero la morte.
Dopo l'abbandono del castello da parte degli inquisitori, la fortezza venne utilizzata principalmente come baluardo e freno ai fermenti di rivolta popolare.
Giocò però anche un ruolo importante durante una battaglia navale franco-spagnola, nonché fu protagonista nel 1718, nella battaglia fra i savoiardi e gli spagnoli.
La situazione sembrò placarsi quando il governo borbonico, prese tra le mani le redini del potere, consentendo al castello di vivere un periodo di apparente splendore, terminato nel giugno del 1923, quando una carica di dinamite venne fatta esplodere sulla fortezza, per consentire la costruzione del nuovo porto di Palermo.
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