Il castello della Zisa inserito nel grande parco reale di caccia del Genoard ad occidente della città di Palermo, fu edificato a partire dal 1165 su commissione del normanno Guglielmo I, alla cui morte, successe Guglielmo II detto il Buono, al quale si deve la volontà di portare a termine l’opera architettonica iniziata dal suo predecessore.
La Zisa rappresentava la residenza estiva del sovrano durante il regno dei Normanni, fautori del fasto e delle ricchezze, allo stesso modo della cultura araba; non a caso alla residenza lavorarono maestranze di estrazione musulmana, portatori dei modelli dell'edilizia dell'Africa settentrionale e dell'Egitto.
Tra il 1635 e il 1636 il palazzo fu sottoposto ai primi interventi restaurativi eseguiti per volere del nuovo proprietario dello stabile, pronto ad adattare la struttura alle nuove esigenze abitative.
A questo periodo risale: la realizzazione di un nuovo piano; lo spostamento del terrazzo dall’originaria posizione, all’ala destra del palazzo; e infine, la costruzione di un grande scalone, in sostituzione alle antiche scale d’accesso.
Nel 1806 il complesso residenziale cadde nelle mani dei Principi Notarbartolo, ai quali si devono ulteriori interventi di rifacimento, consistenti nella costruzione di tramezzi, soppalchi, scalette interne, al fine di modificare la distribuzione degli ambienti interni.
Dal 1955 l’edificio è di proprietà dello Stato, ed ospita la sede del Museo dell'Islam, le cui sale espongono pregevoli manufatti di matrice artistica islamica, tra i quali citiamo: eleganti musciarabia; paraventi lignei a grata; e numerosi utensili in ottone con decorazioni in oro e argento.
Il prospetto del palazzo della Zisa, rivolto verso il mare per meglio godere delle brezze più temperate, è diviso in tre ordini, di cui quello a piano terra presenta tre fornici d’accesso, il secondo ordine è segnato da una cornice marcapiano, mentre il terzo ospita una serie di arcate cieche.
Oltrepassato l’ingresso si accede ad un lungo vestibolo che corre per tutta la lunghezza della facciata principale, dove si apre la famosa Sala della Fontana a pianta quadrata sormontata da una volta a crociera ogivale; le pareti laterali della stanza sono occupate da sei nicchie, tre su ciascun lato, di cui quella sul fondo accoglie una fontana sormontata da un pannello a mosaico su fondo oro, dove scaturisce l’acqua che, scivolando su una lastra marmorea obliqua, scorre in una canaletta che
taglia al centro il pavimento della stanza e che arriva alla peschiera antistante.
Due scale d’accesso conducono al secondo piano caratterizzato originariamente da un grande atrio centrale seguito da una sala belvedere che si affaccia sul prospetto principale, e da due unità residenziali.
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