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Palazzina Cinese di Palermo   
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La palazzina Cinese nota come Casina Cinese situata nel Parco Reale della Favorita a Palermo,
fu originariamente, costruita nel 1790 da Benedetto Lombardo della Scala nelle forme di una semplice casa lignea in stile cinese affiancata da alcuni locali, e delimitata da molti ettari di terreno.
Nel 1798 Ferdinando di Borbone III, amante della caccia, acquistò da Lombardo la struttura, e nel 1799 commissionò all’architetto Venanzio Marvuglia i lavori di ristrutturazione della struttura che mal si adattava ad una residenza regale, senza alterarne l’originario aspetto orientale.
La palazzina si eleva su tre piani, ai quali si aggiungono un piano seminterrato, con portico semicircolare caratterizzato da sei colonne in marmo, coronato da un terrazzo, realizzato in sostituzione del preesistente tetto a padiglione.
Il portico del prospetto sud è sopra elevato rispetto al piano della strada, e accessibile mediante due scalinate simmetriche, di tre rampe ciascuna.
Il nucleo centrale della palazzina è coperto ad un tetto a pagoda, sorretto da un tamburo ottagonale, sormontata da un pinnacolo a doppio calice rovesciato.
Il piano terra è circondato da porticati ad arco ogivale e affiancato da due torrette, staccate dal corpo della costruzione, entro cui si sviluppano altrettante scale elicoidali collegate alla casina attraverso passaggi aerei comunicanti con i ballatoi del piano rialzato e del piano nobile, opera di Giuseppe Patricolo.
Internamente, gli ambienti sono stati decorati secondo un repertorio figurativo tipicamente orientale, che allo stesso tempo si fonde con lo stile neoturco, e il e il gusto delle rovine, conferendo spazialità e funzionalità.
Gli appartamenti della palazzina cinese dono distribuiti su tre piani, di cui nel seminterrato si aprono la sala da ballo, la saletta delle udienze, e la camera da bagno con vasca ovale in marmo incassata nel pavimento, il tutto decorato da Velasquez, in stile Luigi XVI
Segue il primo piano, occupato dal salone dei ricevimenti impreziosito da pannelli in seta, dipinti con succhi d'erbe a motivi cinesi, affiancato dalla sala da pranzo caratterizzata dalla "tavola matematica", progettata dal Marvuglia, consistente in un dispositivo che consente il "saliscendi " dei piatti con le vivande direttamente dalle cucine sottostanti, e in ultimo vi è la camera da letto del Re, decorato da affreschi realizzati da G. Cotardi e G. Velasco, dov’è ospitato il baldacchino retto da otto colonne di marmo bianco.
Il piano superiore accoglie, invece, l’appartamento della regina Maria Carolina composto da due sale di ricevimento, la camera da letto con spogliatoio, ed una sala alla turca in stile pompeiano, il tutto decorato in stile neo-classico con affreschi attribuiti al Cotardi.

 
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