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Palazzo Butera di Palermo   
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Il palazzo Butera situato nel centro storico della città di Palermo, fu costruito intorno alla metà del XVII secolo su commissione della famiglia dei Principi Lanza Branciforti di Trabia e di Butera che lo possiede tuttora anche se per mano dei suoi discendenti, e su progetto dell'architetto Giacomo Amato, coadiuvato dall’architetto Ferdinando Fuga, eccetto la realizzazione dell’enorme terrazza che si affaccia sul mare del golfo di Palermo opera degli architetti Vivaldi, Puglisi e Fiorelli.
L’edificio accessibile da via Butera, presenta al piano terra un androne con scalone d'ingresso in marmo “rosso di Trapani" decorato da colonne e cancellate in ferro battuto, che conduce ai piani superiori dove si aprono i saloni nobiliari decorati da Martorana e Interguglielmi.
Il percorso di visita ha inizio nel salone d'ingresso dei Feudi, con pareti rivestite da una boiserie a disegno geometrico composto da legni di vari colori, e pavimento in marmo di Carrara decorato da inserti romboidali di marmo rosso di Trapani; fa sfoggio di sé, un tavolo di marmo retto da due piedi scolpiti che rappresentano dei leoni alati e un ripiano di marmo verde scuro.
Da ammirare anche l’affresco del soffitto, la cui parte centrale presenta un ovale con puttini
e angeli che sorreggono lo stemma dei Branciforti, raffigurante un leone con le zampe anteriori
mozzate che regge un vessillo.
Da qui si raggiunge il salone della Ceramica, così chiamato per la presenza di una raffinata pavimentazione composta da questo omonimo materiale; sul lato destro si apre una ampia sala da pranzo arricchita da un camino di marmo bianco scolpito con puttini, frutta e motivi floreali, il tutto illuminato da un lampadario di vetro di Murano.
Segue la Biblioteca impreziosita da un camino di marmo giallo di Segesta, e un affresco
che rappresenta la Giustizia e un'iscrizione latina.
La visita continua nella sala dei Dipinti, decorata da un affresco raffigurante Apollo sul carro del Sole, e due dipinti che raffigurano rispettivamente Ignazio e Manfredi Lanza di Trabia, eroi della Prima Guerra Mondiale.
Da qui si accede al salone gotico arredato secondo l’omonimo stile, con soffitto affrescato dall’allegoria di Diana cacciatrice.
Segue il salone da ballo con decorazioni in stucco bianco e oro zecchino, impreziosito da bassorilievi in cera incassati nelle pareti e racchiusi da cornici, e in ultimo il salone rosso, così chiamato per il colore della seta che ricopre le pareti, impreziosito anche da volte decorate in stucco con inserti di bassorilievi.
Le sale del palazzo Butera, essendo intercomunicanti, consentono la realizzazione di mostre espositive, congressi e conferenze stampa, incontri professionali e convention.

 
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