Palazzo Mirto situato nel centro storico di Palermo, è parte integrante del nucleo fortificato realizzato dagli arabi nel X secolo, ed ampliato tra il XV e il XVI secolo con la costruzione di case e chiese, commissionate dalle ricche famiglie di mercanti.
L’edificio in questione in origine appartenne alla famiglia Resolmini di Pisa, cui successe la famiglia nobile Filangeri, che vanta origini leggendarie legate al cavaliere normanno, Agerio I, il cui ultimo erede, Maria Concetta Lanza Filangeri, nel 1982 lo donò alla Regione Siciliana al fine di allestirvi un museo aperto al pubblico.
Dell’originaria struttura risalente al XIII secolo resta ben poco, dati i continui interventi di trasformazione e ristrutturazione eseguiti tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, ai quali si aggiungono i lavori di rifacimento del XIX secolo.
Nel 1793 si susseguirono i lavori di risistemazione dell'intero primo piano e la realizzazione del prospetto rivolto su via Lungarini, e del portale affacciato su via Merlo.
Al 1876 risalgono i lavori di realizzazione del nuovo ingresso su via Merlo sottolineato da una pensilina, e di ristrutturazione degli ambienti del secondo piano porterà, con la creazione di un appartamento destinato alla vita privata della famiglia.
Il museo allestito all’interno del palazzo, consente di ammirare gli arredi e le suntuose decorazioni delle sale del primo piano consistenti in arazzi, tendaggi, dipinti murali, tele, mobili, quadri, sculture, porcellane, maioliche, ceramiche siciliane, orologi, ventagli, vetri, armi, pezzi da presepe e bronzetti.
Gli ambienti di rappresentanza si sviluppano intorno ad una terrazza, impreziosita da una fontana rocaille, e decorata da un tromp l'oeil di un giardino.
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