Il Santuario della Madonna delle Grazie situato sul colle di Monte Nero è retto dai monaci vallombrosani.
Le sue origini sono legate ad una leggenda popolare che racconta la storia di un pastore claudicante che dopo aver rinvenuto ai piedi del colle un dipinto raffigurante la Madonna fu spinto a trasportarlo sino in cima alla collina, dove miracolosamente trovò la sua guarigione.
A memoria di questa leggenda, nel 1603 fu edificata la Cappella dell'Apparizione, trasformata poi in una chiesa nel 1956.
L'ampliamento dell’oratorio tenuto dai frati Teatini iniziò con l’aggiunta all’aula a pianta rettangolare di un atrio ovale, e terminò con l'inserimento di un corpo cruciforme destinato ad ospitare l'immagine della Madonna, che fece assumere al complesso una pianta a croce latina.
Il santuario consta di una serie di corpi di fabbrica collocati intorno ad un’aula rettangolare, il più importante dei quali è il corpo della chiesa preceduto da un porticato e affiancato da un campanile dotato di orologio meccanico e a meridiana.
La chiesa barocca è accessibile da tre ingressi collocati nell’atrio ovale che conducono alla navata centrale coperta da un soffitto ligneo intagliato e ospitante uno splendido tabernacolo di Giovanni Baratta e del nipote Giovanni Cybei, che racchiude l'immagine sacra della Madonna di Montenero.
Lungo i fianchi della chiesa si snoda la galleria degli ex voto contenente circa settecento raffigurazioni realizzate tra l'Ottocento ed i giorni nostri.
Alle spalle della piazza di Montenero si erge l'Aula Mariana, una sala a pianta ellittica coperta da un giardino pensile capace di contenere più di mille pellegrini.
Da non dimenticare la visita al Famedio, un tempio destinato ad ospitare le tombe dei livornesi illustri.