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Sezione Numismatica del Museo della Magna Grecia

La sezione Numismatica, Romana, e Bizantina accoglie il visitatore con l’esposizione delle monete e mucchietti di esse riguardanti il periodo romano e bizantino, nonché oggetti d'arte tra i quali vasi da farmacia prodotti dalla famosa fabbrica di Castelli d'Abruzzo, provenienti dalla Certosa di Serra San Bruno, la base di un fonte battesimale trecentesco, nonché crocette reliquiarie e medaglioni in argento e oro del periodo dei Bizantini in Calabria.
Segue la seconda parte della sezione delle colonie della Magna Grecia che ha inizio con la collezione di Rhegion (Reggio), proveniente da scavi effettuati sotto la città attuale, e dalla necropoli della città antica d'epoca greca.
Tra i reperti vi sono statuette femminili, frammenti di vasi a figure nere, vasi a figure rosse, un frammento appartenente ad una lastra in terracotta policroma, denominata Lastra Griso-Laboccetta, collocabile tra il 525 a.C. e il 500 a.C. , un frammento d'anfora con guerrieri e cavalli, frammenti di coppe, crateri, ciotole, e una coppa a figure rosse del VI secolo a.C. .
La sezione accoglie anche reperti provenienti dagli scavi di Chora, territorio fuori dalle mura della città, tra cui citiamo la "Coppa Vitrea" del III secolo a.C., decorata con scene di caccia, il corredo di una tomba femminile, composto da orecchini in oro, e in ultimo un servizio da tavola in argento.
Qui è ospitato anche il famoso Kouros di Reggio, una statua alta 90 centimetri in marmo statuario di Paros risalente al VI secolo a.C. , raffigurante un giovane atleta vittorioso dai riccioli color ruggine, nudo, con il dorso scolpito più plasticamente.
Questa sezione comprende anche il materiale proveniente dall’esplorazione di più di duemila tombe, rinvenute in contrada pietra, nonché i resti di una necropoli del VII-VI secolo a.C. .
In una prima parte della necropoli vi sono sepolture a incinerazione, con i resti raccolti in grandi anfore d'argilla, mentre nell'altra parte è stato adottato il rito funerario dell'inumazione, col cadavere deposto in una fossa scavata nella terra, coperta da grandi tegole.
Seguono i reperti provenienti da Medma, la colonia fondata dai Locresi tra il 650 a.C. ed il 600 a.C., e i reperti provenienti da Hipponion, colonia locrese situata nel sito dove oggi sorge Vibo Valentia.La sezione ospita anche i resti dell’antica Kaulon, consistenti nella ricostruzione di un tempio, utilizzando il materiale originale recuperato, e nell’esposizione di un mosaico pavimentale con il drago del III secolo a.C., dai colori vivaci, recuperato dal pavimento della stanza di un'abitazione.
Seguono i resti della città di Laos, edificata a partire dal 350 a.C. sul sito dove oggi sorge Marcellina (Santa Maria del Cedro), comprendenti una tomba a camera, utilizzata per seppellire sia un uomo che una donna, e un’armatura da parata in bronzo, relativa alla sepoltura maschile di un personaggio appartenuto all'aristocrazia.
In questa sezione sono esposti anche i reperti provenienti dal tempio di "Apollo Alaios", che significa “Apollo che allontana il male", edificato lungo la costa settentrionale ionica della Calabria, di cui si conservano una Testa in marmo raffigurante Apollo collocabile tra il (450 a.C. e il 430 a.C., dello scultore Pytaghoras.