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Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

L'anfiteatro Campano di epoca romana, situato nel territorio comunale di Santa Maria Capua Vetere, venne edificato intorno al I secolo a.C. ad opera di della Colonia Giulia Felice conquistata da Augusto.
Restaurato da Adriano nel 119 d.C., al quale si deve l’abbellimento con statue e colonne, la struttura venne inaugurata nel 155 d.C. dall’imperatore Antonino Pio.
L’anfiteatro è esternamente impreziosito da sepolcri qui trasportati, e da un giardino che accoglie vari reperti e un mosaico su fondo bianco.
L’anfiteatro a pianta ellittica, anticamente si sviluppava su quattro piani, dei quali i tre inferiori erano caratterizzati ciascuno da ottanta arcate decorate da busti di divinità e sorrette da semicolonne, mentre il quarto piano superiore era in muratura piena.
Entrando si noti immediatamente la cavea che era in grado di accogliere ben quaranta mila spettatori, ordinati a seconda dell’ordine sociale di appartenenza.
Le gradinate in marmo essendo attraversate da altrettante più piccole, davano vita a dei cunei, sovrastati da un portico di colonnine marmoree monolitiche; da ammirare i “vomitori", utilizzati dagli spettatori per accedere o allontanarsi dalle gradinate, lateralmente decorati da pannelli a bassorilievi raffiguranti animali, scene sacrificali o imprese di Ercole.
La parte centrale della cavea era occupata dal podio, l’area riservata alle autorità, delimitata da una cancellata che proteggeva gli spettatori dalle belve (impegnati a combattere con i gladiatori). L'arena dell’anfiteatro campano, circondata da tre ordini di fasce di mattoni rivestiti di marmo e travertino, ospita otto uscite divise da blocchi di mattoni monolitici.
Al suo interno vi sono delle botole che servivano per introdurre nella scena gli elementi scenografici, custoditi nei locali sotterranei; le gabbie con le belve, invece, erano introdotte solo al momento dello spettacolo.
Al di sotto dell'arena e della platea si aprono i sotterranei caratterizzati da settantasei archi in mattoni rosso scuro, un tempo utilizzati come spogliatoi e depositi, nonché dotati di una vasta cloaca a croce per lo scolo delle acque.
L’anfiteatro è dotato di quattro ingressi principali, dei quali quelli situati a nord e a sud erano riservate alle autorità, quelli ad est ed ovest erano varcati dalle persone più ragguardevoli, le restanti erano utilizzate dalla plebe.
All’interno della struttura oltre allo svolgimento dei combattimenti tra gladiatorie e battaglie navali, avvenivano anche gli scontri contro animali come tori, leoni, orsi ed elefanti.