Castello Aragonese
Il castello Aragonese di Ischia situato su un isolotto roccioso realizzatosi a seguito di un’eruzione vulcanica, è raggiungibile attraverso una sentiero sterrato oppure un ascensore ricavato all’interno della roccia.
Circa le sue origini non sia hanno notizie certe, secondo alcuni studiosi la fortezza venne edificata per volere del tiranno di Siracusa, Gerone, intorno al 474 a.C. , e sulle sue fondamenta nel 1438, Alfonso V di Aragona, eresse l’attuale struttura difensiva.
Altra tesi colloca la costruzione della struttura militare intorno al V secolo, ad opera dei bizantini, ai quali subentrò nel 1433 Alfonso d’Aragona, committente di una serie di interventi.
A questo periodo risalgono i lavori di restauro delle mura esterne e delle costruzioni interne, la sostituzione del ponte di legno con un ponte in muratura, nonché l’apertura nelle mura di fori, attraverso i quali lanciare pietre, piombo fuso e acqua bollente.
A seguito di questi abbellimenti, la fortezza diventa anche centro di vita di corte, e sede di feste e convivi.
Dal ‘700 ha inizio il periodo di decadenza del castello, che culmina con il bombardamento nel 1809, e la successiva privatizzazione.
Una volta entrati, è possibile ammirare la chiesa dell'Immacolata risalente alla prima metà del 1700 e l’attiguo convento delle Clarisse della Consolazione eretto nel 1576.
I piani interrati del monastero accolgono un cimitero composto da scanni in pietra con foro centrale, un tempo utilizzati per poggiarvi i cadaveri, lasciati al loro naturale stato di decomposizione, e vegliati dalle monache.
Segue la visita alla cattedrale dell’Assunta di origini medioevali divisa internamente in tre navate, con altare centrale delimitato da sette cappelle, e cripta affrescata.
Sulla sommità dell’isolotto, gli Angioini edificarono anche il Maschio di forma quadrangolare, con quattro torri, che nel 1823 il governo Borbonico adibì a carcere.
Insieme al Maschio venne edificato anche il Bagno penale, che nel 1799 i Borboni utilizzarono per rinchiudere gli oppositori politici.
La struttura comprendeva una serie di cameroni e un cortile esterno quadrangolare, nel mezzo del quale era posta una forca per le esecuzioni.