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Galleria Umberto I

La Galleria Umberto I di Napoli venne edificata tra il 1887 e il 1890, e inaugurata nel 1892.
La zona dove sorge questa galleria commerciale era caratterizzata da vicoli occupati da taverne, case di malaffare che versavano in condizioni igieniche pessime.
La situazione di quest’area venne seriamente presa in considerazione dalle autorità governative che nel 1885 approvarono la "Legge per il risanamento della città di Napoli”.
Nel 1887 iniziarono i lavori di demolizione delle strutture fatiscenti al fine di realizzare il progetto di edificazione di una galleria a quattro braccia presentato dall'ingegner Emmanuele Rocco.
L'ingresso principale della struttura affacciato su via San Carlo, presenta una facciata ad esedra, nella cui parte inferiore si apre un porticato con architrave sorretto da colonne di travertino, e due archi ciechi, di cui uno consente l’accesso alla galleria, mentre l'altro si trova sull'ambulacro. L’ordine superiore, invece, accoglie una serie di finestre a serliana, separate da coppie di lesene con capitello composito, seguito da un secondo piano con finestre a bifora intervallate da altrettante lesene.
Segue l'attico caratterizzato da coppie di finestre quadrate e lesene con capitello tuscanico.
Da ammirare le decorazioni delle colonne degli archi ciechi, di cui quelle a destra raffigurano l'Inverno, la Primavera, l'Estate e l'Autunno, mentre quelle dell’arco sinistro rappresentano i quattro continenti l'Europa, l'Asia, l'Africa e l'America.
Pregevoli anche le decorazioni interne alle nicchie raffiguranti la Fisica, e la Chimica; nonché quelle del fastigio rappresentanti il Telegrafo, il Vapore, e l'Abbondanza.
Nel soffitto del porticato vi sono una serie di tondi entro cui spiccano delle divinità classiche, vale a dire Diana, Crono, Venere, Giove, Mercurio e Giunone.
Da non dimenticare la facciata rivolta su via Toledo adornata da due coppie di putti con scudi nei quali sono rappresentati gli emblemi dei due seggi di Napoli; la facciata rivolta su via Santa Brigida adornata da putti con scudi entro cui sono rappresentati gli emblemi dei seggi di Porto, e in ultimo la facciata di via Verdi dove i putti reggono scudi impreziositi dagli emblemi del seggio di Nido.
La galleria Umberto I accoglie internamente due strade che si incrociano ortogonalmente, coperte da una struttura in ferro e vetro, fiancheggiate da palazzi dalle facciate simili a quella principale.
La volta realizzata su progetto di Paolo Boubée, presenta negli otto pennacchi altrettante figure femminili in rame che un tempo sostenevano i lampadari.
Pregevole è anche la pavimentazione della galleria caratterizzata da mosaici raffiguranti i Venti e i segni dello Zodiaco.