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Abbazia di Montecassino

L'Abbazia di Monte Cassino è un monastero benedettino fondato nel 529 da San Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo.
Durante il medioevo visse un periodo di splendore grazie ai suoi abati, alle sue biblioteche, ai suoi archivi, e alle sue scuole scrittorie e miniaturistiche.
Distrutta per la prima volta nel 577 dai Longobardi, l’abbazia riaffiora nuovamente agli inizi del VIII secolo.
Nell’833 avviene un nuovo attacco diretto questa volta dai Saraceni che saccheggiano e incendiano l’edificio sacro.
La vita monastica riprese intorno alla metà del X secolo grazie all'abate Aligerno.
L’apice del prestigio verrà raggiunto dall’illustre abate Desiderio al quale si deve alla fine dell'XI secolo, la ricostruzione dell’abbazia e la decorazione interna della Basilica con affreschi e mosaici che raffiguravano e raffigurano tuttora le Storie dell'Antico e Nuovo Testamento.
L’abbazia nel 1349 venne distrutta da un terremoto, ma fu subito ricostruita nel 1366 assumendo l'aspetto tipico di un monumento barocco napoletano.
Sfortunatamente nel 1944, durante la battaglia di Monte Cassino, un bombardamento distrusse nuovamente l’edificio sacro, facendo salvi l'archivio e i documenti bibliografici.
Subito dopo la guerra, l’abbazia venne nuovamente ricostruita, e tra la fine del 1948 e gli inizi del 1956 anche restaurata dall'ingegnere G. Breccia Fratadocchi.
La visita al Monastero benedettino solitamente ha inizio dal Chiostro d'ingresso, dove anticamente si ergeva il tempio di Apollo e che San Benedetto da Norcia trasformò in un oratorio dedicato a San Martino, vescovo di Tours.
L’oratorio presentava un piccolo abside al di sotto del quale vi era un mosaico che raffigurava il Cristo tra la Madonna e San Martino.
Oggi al centro del chiostro vi è un gruppo bronzeo, opera dello scultore A. Selva, realizzato nel 1952 a ricordo della morte di San Benedetto che avvenne proprio in questa zona dell’abbazia.
Segue il chiostro dei benefattori in stile rinascimentale realizzato nel 1513 su disegno di Antonio da Sangallo il giovane.
Questo quadriportico è così denominato a seguito della presenza delle statue di papi e sovrani che nel tempo offrirono ricchezze per lo sviluppo del monastero.
Nel chiostro dei Benefattori si aprono tre porte in bronzo che danno accesso alla magnifica Basilica Cattedrale.
Delle tre porte, quella centrale risalente al tempo dell'abate Desiderio, presenta una serie di formelle con lettere ageminate in argento, mentre i portali laterali donate da L. Einaudi, l’allora Presidente della Repubblica, furono scolpite da P. Canonica con gli episodi più significativi della vita di San Benedetto, e alcuni dei momenti importanti dell’esistenza del monastero benedettino.
La Basilica ricostruita secondo gli schemi architettonici e decorativi del seicento e settecento deve il suo splendore all’architetto e allo scultore C. Fanzago.
La facciata interna è occupata da un bellissimo affresco realizzato da P. Annigoni, che raffigura San Benedetto circondato da monaci, vescovi, monache, nonché spiccano in primo piano tre figure di papi, S. Gregorio Magno, Paolo VI e l’abate Desiderio.
All’interno delle semilunette sono raffigurati due personaggi dell'antico Testamento ossia Abramo e Mosè.
Nel presbiterio è collocato l'altare maggiore al di sopra del quale si eleva la cupola affrescata da P. Annigoni.
Alla parete di sinistra è collocato il monumento funebre di Piero de' Medici, fratello del papa Leone X che fu cardinale di Montecassino.
Il sepolcro consta di due statue, San Pietro e San Paolo, e di rilievi lungo il basamento con storie dei due Apostoli.
Altro monumento funebre è quello di Guido Fieramosca decorato dalle due statue di S. Basilio e S. Girolamo e dagli affreschi di angeli lungo il basamento.
Dal presbiterio dipartono delle scale che conducono alla Cripta sotterranea realizzata nel 1544.
La prima cappella che si apre è quella dedicata a San Mauro, discepolo di San Benedetto, raffigurato nell'altorilievo marmoreo nell’atto di benedire con la croce i poveri e gli ammalati. Segue la cappella di San Placido, altro discepolo di San Benedetto, rappresentato tra due angeli sull'altare.
La volta centrale della cripta accoglie sul lato sinistro dell'arco centrale gli affreschi che raffigurano i papi Leone XIII e Pio X, committenti del restauro della cripta, mentre sul lato destro quelli che rappresentano gli abati L. Tosti e B. Krug, committenti del rinnovamento.
Sull’altare sono collocate le statue dei Santi Benedetto e Scolastica in estasi.
La visita continua nell'antiportico del chiostro superiore, le cui due nicchie accolgono le statue settecentesche che raffigurano: Urbano V, papa che si impegnò per la ricostruzione di Montecassino dopo il terremoto del 1349, P. Campi di Carrara, scultore; papa Clemente XI; F. Maratti di Padova.
Una scalinata ai cui piedi sono poste le statue di San Benedetto e Santa Scolastica, unisce l’antiportico del chiostro superiore con il chiostro del Bramante realizzato nel 1595.
Al centro del chiostro si trova la cisterna ottagonale, fiancheggiata da colonne corinzie che sostengono una trabeazione.
Da non perdere la visita al Museo di rilevante importanza per la storia artistica di Montecassino.
Il porticato di accesso presenta delle colonne con capitelli medievali risalenti al periodo compreso tra il VIII e il IX secolo.