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Abbazia di Casamari

L'Abbazia di Casamari è un monastero in stile gotico cistercense, realizzato tra il 1203 e 1217, anno della sua consacrazione, sulle rovine di un antico municipio romano dedicato alla dea Cerere, mentre il nome Casamari deriva dal latino e significa "Casa di Mario", patria di Caio Mario, condottiero e console.
Sulle sue origini però sono state addotte diverse tesi, delle quali una fa risalire la costruzione dell’edificio al 1005, e sui resti di un tempio di Marte; altri storici, mentre, collocano la costruzione della chiesa nel 1036.
In ogni caso, tra il 1140 ed il 1152 si insediarono nell’abbazia i monaci benedettini, ma il periodo di prosperità ci fu con l’arrivo dei monaci cistercensi dopo il 1717 per volere di Clemente XI.
Nel 1799 l’edificio venne saccheggiato dai soldati francesi, mentre dal 1811 al 1814 conobbe il periodo dell'ateismo imposto da Napoleone.
L’abbazia riacquistò prestigio nel 1874 e stabilità economica.
L’ingresso al monastero avviene attraverso una porta a doppio arco, che conduce ad un giardino la cui parte centrale è occupata dal chiostro quadrangolare, con quattro gallerie a copertura semicilindrica, che da accesso alla chiesa.
Quest’ultima a pianta basilicale è divisa in tre navate, con la facciata esternamente occupata da portico.
Sede di varie attività, l’abbazia consta anche di una farmacia, di una liquoreria, biblioteca, tipografia, e museo archeologico.
L'aula capitolare, usata per le riunioni, è caratterizzata da nove campate e quattro pilastri.