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Cattedrale di Cagli

La cattedrale risalente al medioevo, deve il suo attuale aspetto ai lavori di rifacimento eseguiti tra il 1646 e il 1677.
A causa del terremoto del 1781, crollarono il cupolone e le volte del transetto, del presbiterio e parte della navata centrale.
Riaperto al culto nel 1792, il Duomo ha la facciata arricchita da monofore tamponate e tracce di lesene appartenenti all’edificio medioevale, con due portali lapidei, di cui uno con timpano rettilineo.
Il campanile eseguito nel 1790 da Giovanni Antinori accoglie un'edicola ottagonale in mattoni.
La cattedrale d'impianto basilicale è divisa in tre navate, e accoglie importanti opere artistiche.
La navata laterale destra conserva oltre al monumento funebre realizzato da Francesco Benni, anche la statua in stucco di San Pietro, e il dipinto intitolato la “Morte di Sant'Andrea Avellino” eseguita da Gaetano Lapis nel 1758.
Nel braccio destro del transetto è collocata su di un altare la pala dedicata ai Santi protettori, dipinta da Luigi Garzi nel 1704.
Da ammirare il catino decorato per volere di Pio VI con le immagini dei Quattro evangelisti, degli apostoli al sepolcro della Vergine, e dell’ Assunta del pittore Fabieni.
Dal transetto è possibile raggiungere la cappella del Santissimo Sacramento, commissionata dall’omonima confraternita al pittore Gaetano Lapis che raffigurò la “Comunione degli Apostoli” e la “Caduta della manna”.
Lungo la navata laterale sinistra si conserva un'Annunciazione , mentre nel timpano è raffigurato il Padre Eterno del Lapis.
Segue un frammento d'affresco risalente al ‘500 rappresentante l'Immacolata Concezione, e nell'altare la pala di San Liborio, realizzata nel ‘600 da Giulio Cesare Begni.
Da non perdere la visita all'Aula Capitolare dove è custodita la pala dedicata alla Madonna col Bambino realizzata dal Sassoferrato.