Castello di Falconara
Il castello di Falconara situato su un promontorio roccioso a picco sul mare nel territorio del comune di Butera, tutt’intorno circondato da un meraviglioso palmeto, fu costruito intorno al XIV secolo sul sito dove si ergeva una preesistente struttura fortificata di origine normanna, risalente all’854, ma deve il suo attuale aspetto ai tanti lavori di rifacimento ed ampliamento eseguiti nel corso dei secoli.
Nonostante i tanti interventi restaurativi la fortezza mantenne fino al XVIII secolo la sua funzione di guardia del territorio circostante e allo stesso tempo di difesa contro le incursioni dei pirati.
La struttura fortificata nel 1392, fu concessa dal Re Martino I d’Aragona, ad Ugone di Santapau, quale ricompensa per aver appoggiato il re contro le fazioni avverse, cui successe nel 1540 il Signor Ambrogio di Santapau Branciforte, investito del titolo di Principe di Butera.
Nel 1800 il castello giunse nelle mani di un ufficiale tedesco, il conte Wilding, nelle vesti giuridiche di dote della moglie Caterina Branciforte, cui subentrò alla sua morte il fratello Ernesto che nel 1848 scelse di vendere la struttura alla famiglia Chiaramonte Bordonaro, di cui ne è tutt’ora proprietaria.
Inizialmente realizzata come torre di difesa dei territori costieri dalle improvvise e devastanti incursioni dei Turchi, che infestarono il Mediterraneo dal 1500 al 1700, la fortezza venne successivamente rafforzata con fossati, ponte levatoio, mura merlate, bastioni, torrioni angolari, torri avanzate, spalti sporgenti ed al centro il mastio inaccessibile, sia da terra, sia dal mare.
Quando però nel XIX secolo ebbe fine la pirateria, l’edificio fu trasformato in residenza padronale ed arricchito con scaloni, colonnati, fregi, capitelli, lesene, intonaci e circondato da giardini ornamentali impreziositi di fontane e sedili di marmo.
Aperto al pubblico per una visita, ma anche luogo di soggiorno, ricevimenti o meeting, il castello conserva della sua originaria conformazione architettonica una possente torre quadrata, utilizzata dai signori dell'epoca come luogo per l'allevamento dei falconi, sport molto amato in periodo svevo-normanno, da cui deriva lo stesso suo nome.
Da non perdere la visita agli interni del castello, i cui saloni sono riccamente decorati da collezioni di ceramiche, maioliche, una ricca pinacoteca e diversi trofei di caccia, nonché invitiamo ad ammirare un Antiquarium di archeologia contenete i reperti riportati alla luce in tutto il territorio di Butera dopo gli scavi effettuati negli anni Cinquanta.