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Area Archeologica di Tindari

La colonia greca Tyndaris venne fondata nel 396 a.C. dal tiranno di Siracusa, Dionisio il Vecchio, come rifugio per i profughi spartani che avevano partecipato alla guerra del Peloponneso contro Cartagine, combattuta nel 404 a.C. nel territorio della città sicula di Abacaenum.
Tindari frazione del comune di Patti, nota località affacciata sull’omonimo Golfo, è così chiamata in onore dell’eroe spartano Tindaro, colpevole dello scoppio della guerra di Troia, narrata da Omero nell'Iliade.
I resti della città greca furono riportati alla luce in più riprese, i primi scavi furono condotti tra il 1838 e il 1839, cui seguì un lungo periodo di interruzione, terminato con la ripresa dei nel 1960 e portati a termine ben quattro anni dopo ad opera della Soprintendenza archeologica di Siracusa.
Seguirono gli scavi del 1993, 1996 e 1998 commissionati dalla Soprintendenza di Messina, sezione dei beni archeologici, in occasione dei quali sono stati rinvenuti una serie di mosaici, sculture e ceramiche, attualmente custoditi presso il Museo archeologico regionale di Palermo.
L’impianto urbanistico nonostante fosse delimitato da una possente cinta muraria, dovette subire l’assedio e la conseguente presa di possesso da parte dei cartaginesi, cui subentrarono i romani, ai quali si devono importanti interventi costruttivi, quali la realizzazione di scuole, mercati, e stabilimenti termali.
Seguì un periodo di decadenza causato da una terribile frana, e dalla conquista della città di Tindari da parte della potenza musulmana avvenuta nel IX sec. d.C. .
L’antica città presentava un impianto strutturale a scacchiera, articolato in tre decumani, che correvano in direzione sud-est, e nord-ovest, e si incrociavano ad angolo retto con i cardini; durante le campagne di scavo è stato riportati alla luce il decumano superiore che costeggia il teatro e termina nell'agorà.
L’area archeologica di Tindari comprende: i resti della cinta muraria risalente al III secolo a.C.; i resti del teatro greco costruito alla fine del IV secolo a.C.; alcuni edifici della famosa insula romana, un intero quartiere a sud del decumano superiore; e la alcuni elementi archeologici appartenenti alla basilica identificata da molti archeologi, con il Gymnasium di Tindari, sontuoso ingresso all'agorà dell’antica città greca.