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Odeon e Naumachie di Taormina

L'Odeon di Taormina autentico gioiello di architettura greco-romana, sorge alle spalle del Palazzo Corvaja lungo Corso Umberto, e rappresenta un piccolo teatro un tempo destinato alle rappresentazioni musicali e letterarie, riservate ad un pubblico privilegiato.
Realizzato nel II secolo d.C. , periodo in cui Roma era governata dall’Imperatore Cesare Augusto Ottaviano, e sulle fondamenta di un preesistente tempio greco, il monumento è stato riportato alla luce il 5 giungo del 1892, dopo un lungo lavoro di scavo archeologico finalizzato a rimuovere le tante strutture costruite su di esso nel corso dei secoli, in particolare la chiesa di Santa Caterina risalente al XVII secolo.
Il piccolo teatro adatto a contenere circa duecento persone, riproduce l’architettura del teatro più grande, pur avendo un orientamento diverso, infatti, il primo in ordine di citazione è rivolto verso sud, mentre il secondo guarda a nord-est.
Costruito con l’impiego di mattoni d’argilla, uniti tra loro con la calce, il monumento consta di tre parti principali: la scena caratterizzata dallo stilobate e dal peristilio di un tempio greco, dedicato ad Afrodite; l’orchestra; la cavea contraddistinta da cinque settori, e sormontata da una galleria semicircolare in mattoni.
L’Odeon di Taormina date le sue piccole dimensioni è poco utilizzato per rappresentazione e manifestazioni musicali cinematografiche; ciò nonostante durante il periodo di Natale diventa la scenografia ideale per la suggestiva manifestazione del “Presepe Vivente”.

-Naumachie
Con il termine Naumachia che significa “battaglia navale” si indica una grande costruzione caratterizzata da un robusto muraglione di mattoni, costruito nel I secolo a.C. dai greci, e sottoposto a lavori di rifacimento nel II secolo d.C. ad opera dei romani.
Originariamente identificato con un circo acquatico, utilizzato per le rappresentazioni di battaglie navali, il monumento rappresentò una fontana monumentale con giochi d'acqua.
Dell’antica struttura si conservano 122 metri di muro alto 5 metri, decorato da diciotto nicchie, entro cui erano ospitate le statue di divinità ed eroi.