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Villa Jovis

Villa Jovis a Capri, raggiungibile percorrendo una stradina che ha inizio dalla Piazzetta, venne edificata dall'Imperatore Tiberio intorno al I secolo d.C. , ma è stata riportata ala luce solo intorno al 1700 grazie all’intervento di Carlo di Borbone.
L’edificio si sviluppa tutto in verticale, e copre un’area di ventimila metri quadri comprensivi di giardino a terrazze e ninfei.
La villa in gran parte distrutta, conserva del suo antico splendore alcuni ambienti, e alcune cisterne, un tempo utilizzate per l'approvvigionamento idrico e per la distribuzione, intorno alle quali si articolano quattro zone, quali: l'appartamento imperiale e la Domus di Tiberio; il quartiere di rappresentanza; le terme; gli alloggi di servizio comprensivi di depositi, magazzini e cucine.
Da ammirare sul lato settentrionale lo strapiombo conosciuto con il nome di "Salto di Tiberio", da cui l’omonimo imperatore si dice vi abbia lanciato le sue vittime, dopo averle torturate.
Alla villa appartengono anche il Faro, e la chiesa di Santa Maria del Soccorso.