Forte di Bard
Il Forte di Bard, edificato nel XIX secolo da Casa Savoia, dopo un lungo periodo di inutilizzazione è stato restaurato e restituito alle visite. Attualmente è sede del Museo delle Alpi.
La storia del forte è molto antica.
Il luogo ove la struttura sorge, un tempo era occupato da una struttura medievale del X secolo che a sua volta era stata basata su fondamenta di epoca romana.
Alcuni documenti attestano che già nel VI secolo la zona ospitava delle fortificazioni.
Il forte per lungo tempo fu controllato dalla signorìa dei conti di Bard, ma intorno alla metà del ‘200 passò nelle mani del casato sabaudo. Seguì nel 1661 la dinastia dei Savoia grazie a Carlo Emanuele I, detto il Grande.
La fortezza deve la sua fama all'esercito austro-piemontese che nell'anno 1800 bloccò la discesa in Italia di Napoleone Bonaparte. Dovevano passare trent'anni perché Carlo Felice di Savoia, affidasse nel 1830 il compito di riedificare la struttura timoroso di un nuovo attacco francese.
Dopo otto anni si conclusero i lavori che riguardarono la realizzazione di diversi corpi di fabbrica.
I soldati, ospitati nelle 283 stanze della struttura, erano ben 416. Furono inoltre costruiti circa 176 locali che doveva funzionare da piazza d'armi. In ampi magazzini furono custodite munizioni e provviste di cibo.
Fino al 1975, dopo il suo disuso, il forte fu adibito a polveriera dell'Esercito Italiano, dopodiché passò nelle mani della Regione Autonoma Valle d'Aosta.
Il museo ivi ospitato è suddiviso nei diversi corpi di fabbrica che costituiscono la fortezza.
L’Opera Carlo Alberto ospita il Museo delle Alpi, gli spazi espositivi per mostre temporanee, il Vallée Culture, il centro di informazioni e di promozione del patrimonio culturale e artistico valdostano; le Prigioni ; gli spazi per musica e teatro all'aperto; la Sala degli Archi candidi; la sala per conferenze. L’ Opera Ferdinando Inferiore ospita il Museo delle Frontiere. L’Opera Ferdinando Superiore ospita il Museo del Forte. L’Opera Vittorio ospita le Alpi dei Ragazzi e la Scala del tempo. Infine l’Opera Mortai e Polveriera offre un’area didattica per le scuole.